giovedì 1 maggio 2014

Il ritorno ai vizi: a maggio mi regalo LENTEZZA

fonte: morgueFile.com
L'ozio è il padre dei vizi
e su questo blog di ozio si è già parlato, in passato.
Ultimamente le cose sono cambiate, però - se ne sarà accorto anche chi legge queste pagine: il tempo per l'ozio sembra scomparso ed è sempre più impossibile poter anche solo immaginare di avere tempo da perdere. L'arte di incastrare impegni, lavoro, scuola, casa e tutto il resto, amato giochino del TetrisForWomen, è sempre più complicata da praticare. A me poi non è mai riuscita alla perfezione: c'è sempre stato qualcosa che rimaneva indietro, che procrastinavo per necessità di vita.
Ora intorno nascono e proliferano movimenti anti-procrastinazione, FlyLadyes, metodi per raggiungere il successo - in casa, al lavoro, nella vita - senza mai dover rimandare niente,  e io, bastiancontraria, aspiro sempre più alla pratica del non-fare, o del fare-con-lentezza.
Che non è propriamente "ozio", anche se qualcuno può erroneamente scambiarlo per tale.

Voglio imparare, capire, rendermi più evidente la differenza tra queste due visioni, tra il non-fare (piacevole e giusto anch'esso, a volte) e il fare-con-lentezza, assaporando le azioni, i movimenti, i respiri e gli effetti del mio fare. E leggo. E cerco, ricerco, annuso e guardo. Con lentezza, sempre.




Non c'è cammino troppo lungo per chi cammina lentamente, senza sforzarsi; non c'è meta troppo alta per chi vi si prepara con la pazienza.
Jean de La BruyèreI caratteri, 1688

Siamo tutti costretti in un vortice negativo che ci sta strozzando sempre più, e il brutto è che spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto. Quando accompagno mia figlia in piscina guardo quelle persone disposte in ordinate file sui tapis roulant della palestra che corrono sudano e faticano e ogni volta mi chiedo: ma dov'è che stanno andando? E perché non corrono fuori di qui, con la bella giornata che è? Fuori ci sono campi in fiore, strade poco frequentate, sole, vento, aria fresca... Niente da dire sulla loro ferma volontà di tenersi in forma, tanto di cappello anzi, ma...
Quello che sto affrontando è uno di quegli argomenti pieni di luoghi comuni, so che sto facendo chiacchiere da mercato e che non ci sono più le stagioni e così via ma provate anche voi a fermarvi un attimo e chiedetevi: dove sto andando così di corsa? quanti minuti di vita ho pienamente vissuto da quando mi sono svegliata stamattina? quando potrò vivere di nuovo la carezza di mia figlia? qual è la cosa che oggi mi sono fermata a gustare?
polepole ha un significato, lo sapete, e io l'ho scelto come nick per un motivo, non certo a caso. 
Ci sono stati Grandi che hanno parlato e scritto di lentezza, poi è arrivato anche Sepulveda, tra gli altri, a farmi ragionare sulla verità e sull'importanza di questo modo di vivere, con la sua lumachina Ribelle (pensandoci bene io e Tatti dovremmo chiedergli i diritti d'autore, ché siamo arrivate prima di lui a quell'immagine... magari diventeremmo ricche, chissà! :))
La nostra Poluchina
Sempre con lentezza faccio progetti in questo periodo di crisi: l'economia è messa male, le prospettive sembrano appiattirsi sempre più, il futuro si è ingrigito. Ma io faccio progetti e sogno anche, guarda un po', di realizzarli. 
E oggi, primo giorno di Maggio, primo giorno dopo il mio quarantunesimo compleanno, ho deciso di farmi un regalo, grande e importante: 
oggi mi regalo LENTEZZA.

Momenti per me, libri sul tema, frasi da custodire, argomenti su cui meditare, passeggiate a piedi o in bicicletta invece che in auto, cose da fare osservando le azioni che metto in pratica e non - come spesso accade - senza nemmeno rendermi conto di quello che il mio braccio fa per me.
La crisi insegna. O forse sono io che sto cercando di trovare il positivo in questo periodo nero nero nero che sembra non schiarire più.
Vivere con lentezza, rallentare, fare un altro piccolo passo, lento e paziente, verso il downshifting, per un mese intero: dovrò fare qualche sforzo, forse, ma so che ne varrà la pena.
Il prossimo 12 Maggio sarà l'8^ Giornata Mondiale della Lentezza:
Rallentare, piccole azioni per grandi e duraturi cambiamenti per un modello di società più riflessivo e partecipe, che a partire da noi stessi combatta la tristezza, trovando tra le pieghe di una vita, a volte complicata, una gioia di vivere che certamente esiste in ciò che abbiamo. [fonte: www.vivereconlentezza.it]
Io parteciperò così. Sarà un regalo per me, ma anche per chi vorrà partecipare e condividere e far girare la voce.

E tanti auguri a me.

L'iniziativa del CircoloVizioso la trovate anche sulla pagina FB de IlCircoloVizioso, seguendo l'hashtag #miregalolentezza

Seduti al bar del CircoloVizioso

Seduti al bar del CircoloVizioso
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