martedì 29 dicembre 2015

Rien ne va plus!

Et voilà, les jeux sont fait!

Rien ne va plus!
No, non siete al tavolo da gioco di un casinò ma di fronte ai giochi fatti dell'estrazione del fortunatissimo partecipante e vincitore del giochino per ridere e scherzare del CircoloVizioso!

Vi avevo detto che la sera del 24, tra una cosa e l'altra, avrebbe avuto luogo anche l'estrazione del vincitore, ma abbiamo dovuto voluto fare una modifica in corsa: c'è stata una persona che è riuscita a scrivere un post proprio come lo chiedevamo noi, con i ricordi legati alla sua partenza da blogger, con i primi post teneri e entusiasti di questo nuovo inizio, con le proprie passioni raccontate al mondo in totale semplicità, come si parlasse al migliore amico. 


qui c'è la ricetta cioccolatosa della vincitrice!
E poi nel suo post c'è anche una ricetta golosa, seconda richiesta che avevamo fatto: i brownies al cacao, che proveremo a replicare prossimamente e golosamente!
Ecco, concorderete tutti con noi che non potevamo non scegliere Francesca come vincitrice, vero? :)
Grazie, Francesca e complimenti!
Il pacchetto è finalmente pronto per la spedizione. Mandaci una mail a: silvia.polepole@gmail.com e ti spediremo tutto quanto!

Però... però...


rien ne va plus! ;)
Però vi avevo anche detto che avevamo voglia di fare le cose in grande, al CircoloVizioso, e mi sono ripetuta che il tempo è tiranno, che non ci sono più le stagioni e che uff, non ce la faccio e che presto che è tardi un po' per tutti quanti.

Allora perché non fare comunque quell'estrazione e non dare un'occasione in più al fato? ;)
Scritti i nomi dei partecipanti a mano, rigorosamente, arrotolati tutti quanti i bigliettini, li abbiamo messi nel cappello che Babbo Natale aveva sbadatamente lasciato a casa nostra e... questa è la sequenza dell'estrazione:

Betta, complimenti anche a te!
Manda anche tu il tuo indirizzo per la spedizione del pacchetto - che stiamo preparando e che verrà corredato da un bigliettino ad hoc - alla mail: silvia.polepole@gmail.com
Poste permettendo il pacchetto arriverà in tempo per essere scartato insieme a quelli che porterà la Befana!

Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno partecipato, che hanno provato a trovare del tempo per andare a pescare nei ricordi del proprio passato e per aver regalato a noi un pezzetto della propria vita.
Spero di poter ripetere presto giochini di questo tipo, non so voi ma io ho una gran voglia di fare più rete, di sentirsi più vicini, di fare cose insieme!
Ho due o tre idee in testa da proporvi, sto solo pensando a quale potrebbe essere più stuzzicante... quasi quasi apro un sondaggio, che dite?
Però intanto una raccoltina di tutte le ricette cioccolatose che abbiamo pescato andrebbe fatta, eh... almeno almeno, andrebbero provate tutte quante. E lo faremo, ah se lo faremo! ;)

venerdì 25 dicembre 2015

Eccolo qua il Natale

Buon Natale
Eccolo qua, il Natale.
L'abbiamo aspettato tanto e ora ci siamo.
Tempo di gioia, dolcezza e sorrisi. Tempo di famiglia. Tempo di Amore.
Quest'anno l'ho vissuto in un modo molto diverso dal solito: con ansie e paure, momenti di dolcezza, illuminazioni cariche d'amore puro e scoperte piene di angoscia.

È un periodo davvero duro, difficile per tutti. 
Ci sono tante difficoltà in giro, ci sono stanchezza, amarezza e tanta rabbia che non si sa come sfogare. Ci sono ragazzi e ragazze allo sbando, che non sanno come crescere e provano a farlo con le mani alzate, non in segno di resa ma al collo di qualcuno, all'attacco, alla ricerca di un potere che non sanno nemmeno cosa sia. Ci sono genitori che non si rendono conto di quello che accade ai propri figli. 
E a volte mi prende l'angoscia che possa accadere anche a me, perché non è vero che "a noi non può succedere", non è vero che "queste cose succedono solo agli altri". Perché sono i nostri gesti quotidiani che insegnano e danno l'esempio, giusto o no che questo sia. E allora sì che può succedere, quando si pensa solo all'apparenza, quando quello che conta è il tenore di vita della compagnia che frequenta tuo figlio, il jeans che indossa, il cellulare che si porta dietro. 
Uff, uno di quei discorsi sullo spirito, uno di quelli che si fanno sotto le feste e poi basta...
Eppure, eppure...
Eppure mi rendo conto sempre più delle cattiverie e della pochezza di alcuni, ma ancora riesco a trovare il buono, nascosto sotto sotto, come un'archeologa che scava scava, con pazienza e pennellino, alla fine scopre l'impronta del secolo:

Arriva lei e sorride, nonostante tutto.
Arriva lei e ti risponde che arrabbiarsi e urlare non serve a niente, se non a far stare ancora peggio i deboli, a farli sentire in colpa per quello di cui non hanno colpa.
Arriva lei e ti dice che "dai, ridi, su, che guarda lì: le cose importanti ce l'hai qui davanti, sotto i tuoi occhi! le cose importanti sono loro!"


Questo Natale lo dedico a Lei
che è riuscita a non crollare sotto l'attacco e le minacce
che vive come una trottola e non impazzisce
che viaggia su e giù tra scuole e ospedali e ancora scuole
che ha vinto un marito violento
che ha curato con il suo sorriso tre figli fantastici,
fortunati perché hanno Lei, la sua forza e il suo sorriso.

Buon Natale








p.s.: per chi ha partecipato al nostro giochino, stasera le manine pennarellose del Piccolo Che estrarranno il nome del fortunato vincitore! Ai prossimi giorni per gli aggiornamenti del caso!

martedì 22 dicembre 2015

Nel frattempo, nella Casa...

Crespelle Vegan, per un Natale alternativo!
Nel frattempo nella Casa succede questo: ci siamo date ai tanti modi di fare Natale, con cose nuove o tradizioni millenarie, con idee e proposte per il futuro e ritorni al sicuro e quantomeno più stabile passato. 
Questa la proposta di Gabri: Un Natale alternativo. Correte a leggere, c'è una ricetta gustosa scritta proprio per voi!

lunedì 14 dicembre 2015

Pensieri di Natale

Che bello, un bel post sui regali da fare a Natale!
Anzi no, un post di alta meditazione trascendentale...
Anzi no, un post che parla di altalene di emozioni.
È quello che capita in questo periodo al CircoloVizioso, tra bimbi che si ammalano, mamme che si barcamenano tra mille iniziative, gente che dovrebbe guadagnare di più per stare serena e ragazzi che a quanto pare sono così poco contenti della loro vita che provano a fare i grandi usando la violenza.
E così passi da una mattina felice, perché tuo figlio ti ha guardato mentre facevi finta di dormire e ti ha accarezzato la guancia con quella sua manina, ad un pomeriggio da incubo quando scopri un altro terribile episodio di bullismo vicino casa.

Cerchi soluzioni, risposte, motivi e non ne trovi.
Vorresti spaccare il mondo e ti senti affondare sempre di più.
Perché intorno i commenti sembrano essere tutti uno solo: non c'è niente da fare, si peggiora sempre più, non si può più uscire di casa, ormai il mondo va così.

E io però non ci sto, non riesco proprio ad accettare che non si possa fare niente per combattere tutto questo, non riesco a credere che gli adolescenti di oggi non abbiano lo stesso cuore che avevamo noi quando lo eravamo, non posso accettare che facciano quello che facciano perché "sono annoiati", o perché così si sentono più accettati dal gruppo.

Proprio no.
E la rabbia che mi prende devo trovare come incanalarla verso un giusto obiettivo. Faremo qualcosa, perché non ci stiamo a continuare verso questo baratro, lo faremo unendo le forze di tutti i genitori che hanno capito che il problema sta anche in noi.

venerdì 27 novembre 2015

Il primo post non si scorda mai! Il compleanno del CircoloVizioso.


Erano tempi diversi, io avevo appena imparato cosa fosse un blog e ho voluto provarci. Usavo Splinder, all'epoca, non mettevo mai foto, e scrivevo quello che mi passava per la testa, senza un piano, un fine, un obiettivo.

Da quel giorno è passato un bel po' di tempo, sì.
Ma questo post, fatto di poche parole, tanto entusiasmo e diversi vizi, non lo scordo. Non era niente di che, quel post, solo un Buongiorno da una finestra nuova e appena aperta, ma da quel giorno ho conosciuto tante persone, ho fatto amicizie nuove, ho imparato cose e scoperto mondi. Non si può scordare, il mondo che mi ha aperto.

Auguri, CircoloVizioso!
Hai 9 anni!
(e un mese in più, a dirla tutta...)

Sai cosa? Mi vien voglia di fare un regalo a qualcuno! Che ne dite del mio vizio preferito? un po' di cioccolata! 
oppure... oppure...
E cosa usiamo per scegliere il vincitore, Random.org o il primo che commenta? Sì, dai, come i candy e i give-away che si facevano anni fa, quando il blog era più social e i social non erano così famosi e strausati...
Ma sì, dai, magari facciamo anche un regalo a qualcuno!... ;)

Visto? manca solo l'indirizzo! :)
Eccolo, il regalo è già pronto: sta qui dentro. Questa volta ho messo il carro davanti ai buoi, che io con le scadenze non ho mai avuto un gran bel rapporto. Ci sono ancora un sacco di PIF da mantenere e di promesse mancate... ma pole-pole arriviamo a tutto, sì! :)

Sta a voi, ora! Ho bisogno di:
  1. un racconto che parli del vostro primo post. Ma bello ricco, eh, che sia un regalo goloso per tutto il CircoloVizioso! Magari anche una ricettina cioccolatosa (sì, lo so che non c'entra niente col primo post ma oh, quando si parla di vizi al CircoloVizioso non ci sono regole!), se vi va, o un lavoretto a tema chocolate, magari sullo stile di VisteRiviste (idem come sopra: quanto adoriamo i lavoretti?)! Voi ricordate, scrivete, fotografate e postate sul vostro blog, poi venite qui e mi lasciate un commento col link.
  2. il vostro indirizzo, in caso di vittoria, da inviare alla mail: silvia.polepole@gmail.com
  3. avete due settimane di tempo, fino all'11 dicembre, dopodiché i giochi saranno fatti e nel fine settimana seguente verrà decretato il vincitore, che riceverà il regalo - poste permettendo - intorno a Natale o giù di lì.
  4. AGGIORNAMENTO DELL'11 DICEMBRE: oh, io voglio proprio spedirlo, 'sto pacchetto, metteteci un pochino d'impegno, su! vi do altre due settimane: facciamo che la sera di Natale, il 24 dicembre, sarà estratto il vincitore!? Dai, facciamo così! ;)
  5. come decideremo? la manina di un bimbo? il racconto più bello e strappalacrime? la ricetta più golosa? ci stiamo pensando, ma al CircoloVizioso c'è voglia di strafare, quest'anno... ;)
Forza dunque, parlateci di voi!

martedì 10 novembre 2015

25 ottobre. Il nostro Indipendence Day

L'iniziativa di Un tuffo nell'insalata
Avevo scommesso che ci sarei riuscita, ero sicurissima di farcela perché sapevo di poter contare sugli Amici. Sì, gli Amici sono fondamentali in questi casi, soprattutto quando hanno la passione per l'orto.
Poi è capitato un bruttissimo evento che mi ha messo al tappeto e mi ha fatto spostare tutto quanto per rispettare qualche giorno di silenzio, per ritrovarmi e tornare in carreggiata, insieme a quegli Amici che non ti abbandonano mai.

Ok, un pensiero sereno e torna il sorriso, anche se con una punta di malinconia in più.
Vi racconto come è andata la giornata.

Colazione

la torta per la colazione
Ci siamo svegliati e la colazione era già pronta: la sera prima ho preparato una torta sette vasetti al kefir, aggiungendo pezzetti di mele e cannella. I nostri kefirini producono parecchio e, quando ho molto kefir da smaltire, la torta è il modo migliore!

Pranzo

la crema di zucca
Sappiamo tutti che ottobre è il mese della zucca, vero? Noi abbiamo la ricetta di mammà, quella della pasta risottata in crema di zucca (ci vuole la mantovana, che si trasforma magicamente in crema...). Per l'occasione - dato che dovevamo autoprodurre tutto quanto - abbiamo preparato direttamente una crema di zucca con crostini fatti in casa.
Crostini fatti in casa. Avete mai quei piccoli avanzi di pane che vi dispiace troppo buttare via? Ecco, noi li tagliamo a cubetti e li facciamo asciugare qualche minuto nel forno, poi li riuniamo in una ciotola e li condiamo con olio (l'olio arriva dallo zio che sta in Puglia e coltiva olivi e un sacco di altre cose!) e il nostro salcondito del CircoloVizioso. Mescoliamo e mescoliamo finché l'olio e il condimento non sono ben raccolti dal pane e li conserviamo in una scatola di latta. Funzionano benissimo come stuzzichino e nelle zuppe, nelle insalate miste e ogni volta che avete bisogno di qualcosa di saporito... ;)
Il secondo? Per secondo abbiamo preparato...
Falafel!
Sì, lo so, i ceci non li ha coltivati il mio amico, ma li abbiamo acquistati secchi al mercato dei coltivatori diretti. Avete mai preparato i falafel? Questa è la ricetta che seguo io. In questo caso - visto il vincolo dell'autoproduzione - abbiamo evitato la salsa tahin e scelto di accompagnare i falafel caldi con un pesto di pomodori freschi battuti e aromatizzati con sale e basilico. Mica male!


Merenda

Se vivi a Lucca il castagnaccio devi proprio saperlo fare per essere doc! La ricetta che uso io è quella pubblicata sul sito de Il Desco, la mostra dei sapori e dei saperi lucchesi. Qui si trovano anche molte altre ricette con prodotti tipici e tante curiosità da scoprire (anzi, se venite a trovarmi andiamo insieme alla mostra quest'anno!)L'accoppiata castagne-ricotta è risaputa, noi per fare una merenda straricca abbiamo accompagnato il castagnaccio con ricotta e miele: ricotta del pastore e miele di un'azienda agricola qui vicina.

Cena

le stringhe in umido
Uuh, la cena! Abbiamo passato un pomeriggio con gli Amici e al ritorno a casa eravamo stanchi e felici. 
Cosa meglio di un uovo preso dal contadino e fritto semplicemente, accompagnato da buon pane e dalle stringhe in umido alla lucchese? Lo so, non è più stagione perché i fagiolini di Sant'Anna (o serpenti) si raccolgono in piena estate, a luglio, ma questi erano proprio gli ultimi ultimi raccolti sulla pianta... una manciata, ma ancora molto saporiti! (sarà stato merito del pomodoro e del basilico? no, li ho assaggiati prima di condirli ed erano già buoni così, senza nemmeno il sale o l'olio!)
Stringhe in umido alla lucchese. Tagliare a pezzi lunghi quattro dita (ma io li ho lasciati lunghi, per mangiarli arrotolati come spaghetti) un chilo di fagiolini di Sant'Anna che a Lucca si chiamano "stringhe", metterli in un tegame con 4 cucchiai di olio, sue spicchi d'aglio, qualche foglia di basilico, 4 etti di pomodori pelati schiacciati (io ho usato la passata preparata quest'estate), sale e pepe e un bicchiere di acqua. Cuocere a fuoco lento, rimescolando spesso, finché tutto l'umido sarà consumato. Continuare la cottura ancora per qualche minuto per far ritirare ancora di più i fagiolini, facendo attenzione che non si attacchino.
Il pane, devo imparare a fare il pane! Ecco cosa mi manca!
Non so se ho fatto errori e/o sgarrato qualche regola, ma mi sono divertita! E credo che cercherò più spesso di evitare i supermercati e la grande distribuzione: magari basta davvero un po' più di organizzazione e si può fare! ;)

E grazie a Francesca per questa possibilità!

lunedì 19 ottobre 2015

Cosa succede a casa? Elisa e Quello che ci piace

Bloglovin
Ho iniziato perché era un sogno che rischiava di impolverarsi. Poi, pian piano, mi sono resa conto di quanta energia possa avere un sogno di quelli forti forti.

Oggi è uscito un nuovo post su Una casa a modo mio, firmato da Elisa, compagna di letture su Zebuk e collega di professione.
Elisa si occuperà della ricerca di Quello che ci piace e il primo tema che ha affrontato - Un nido per leggere - la dice lunga su tante cose: cercheremo immagini affascinanti e il più possibile realizzabili anche nelle nostre case, cercheremo citazioni che spieghino cosa vogliamo dalle nostre case, per renderle sempre più a modo nostro.

E non saremo sole! Si è appena aggiunta un'altra Amica, pronta a riunirsi con noi al tavolo di cucina, con la tazza fumante da un lato e mille e più idee in testa! La conoscerete presto e ci divertiremo insieme, sì! :)

lunedì 12 ottobre 2015

10 giorni di scoperte

 
La Corsica mi aveva incantata già dieci anni fa, ma allora era tutto diverso: eravamo ragazzini innamorati, partivamo alla scoperta di un posto sconosciuto, per di più con una tenda, all'avventura, senza prenotazione.

la tendina
E non conoscevamo nemmeno il francese. Per niente. Ma avevamo un fidato vocabolario del turista, con noi!

Les Calanques
E ci avevano allarmati con commenti angoscianti sul carattere "particolare" del popolo corso e sull'opportunità di visitare l'isola bella (Kallíste, dicevano i Greci: Καλλίστη, la più bella) percorrendola in senso orario, visto che le strade costiere sono un po' strette e hanno strapiombi da paura (e sono altrettanto belli, da paura!).

 
Però il vento, il profumo di macchia, il sole e il sale, i sassi e le spiagge deserte ci hanno conquistato nel profondo. La scontrosità e la gentilezza, le parole in italiano buffo per aiutarci a capire, le mucche al pascolo brado a ogni curva. Gli odori e i sapori.

La tour di Porto
E poi quel paesino che ci è rimasto nel cuore, il suo centro arroccato, la spiaggia di ciottoli e le facce e i profili che vedevamo solo noi in quegli scogli sul mare.

lo vedete anche voi, vero?
E il Martini ogni sera nell'unico bar del paese. E il Pastis. E la Pietra. E le parole che non capivi ma che erano musica.


la testa mora
Questa volta il nostro cuore era ancora più grande,
questa volta anche la compagnia era più ricca.


In otto alla scoperta di un'isola così bella che gira la testa anche solo a ripensarci.
Dopo tanti programmi e tanti studi pre-partenza, abbiamo deciso di lasciarci vivere dalle emozioni del momento e di cercare di scoprire ogni giorno qualcosa, liberi di scombinare tutti i piani appena fatti se solo un cartello ci avesse convinti a cambiare direzione.

c'è ancora chi usa le cartine stradali, sappiatelo! ;)
E è successo, più di una volta, grazie soprattutto alle code infinite sulla strada da percorrere, che ci hanno fatto scoprire luoghi alternativi a quelli troppo famosi (e troppo frequentati e sfruttati)*.


le piscine naturali del Solenzara
In dieci giorni, grazie al traffico che non abbiamo voluto affrontare, abbiamo scoperto piccoli tesori che nemmeno stavano scritti sulle cartine turistiche, abbiamo fatto la conoscenza con animali bellissimi e docilissimi, abbiamo imparato a vivere un po' come i corsi, fuggendo il caos e prendendo il fresco in luoghi d'incanto, nelle pinete che circondano i fiumi cristallini di montagna. Sempre con le nostre fidate baguette sotto braccio.
Lagune di smeraldo...
... e spiagge nere

E poi abbiamo scoperto sapori inaspettatiparole nuove da leggerepercorsi da seguire un giorno prima o poi, la presenza fitta e costante dei vigili del fuoco (i bambini erano esaltati!)una natura forte e terribile (e un albero fulminato nel mezzo alla pineta non te lo scordi per un bel po')un silenzio incredibile e pieno di Vita, un Tempo che non credevo di avere e invece era lì.



Bello ripensare a queste vacanze a più di un mese di distanza. Bello perché prendere le misure aiuta sempre a osservare le cose da un punto di vista più... obiettivo. :)






* Santa Giulia, Pinarello, Palombaggia, Cala Rossa, San Ciprianu, a sud, verso la Sardegna, sono davvero meravigliose e fanno respirare bellezza a ogni passo, ma sono troppotroppotroppo affollate, troppotroppotroppo cariche di acchiappaturisti e troppotroppotroppo stracolme di barche e yacht. Ok, lo so che agosto è il periodo peggiore per andare in vacanza. Lo so.

giovedì 8 ottobre 2015

#OperazioneUnPassoAllaVolta. Aggiornamento n.1

uno dei tanti sentieri da incontrare
(ah, e la caviglia mi fa ancora male, a dirla tutta!)
Diciamo che per ora i tragitti sono brevi e risicati, perché l'organizzazione non è ancora definitiva, gli orari scolastici sono provvisori e io trovo (ancora) sempre qualche scusa per rimandare e procrastinare.
Però lascio la macchina più lontana dalla scuola e dall'asilo per fare quattro passi in più, evito di tagliare per la via breve quando vado in ufficio, mi alzo più spesso possibile e trovo mille scuse per usare i piedi più volte che delle ruote. Il tempo mi assiste, per ora, speriamo lo faccia a lungo...

E una farfalla è già arrivata! una passeggiata in centro che mi ha aiutata a sciogliere qualche tensione di troppo. 
Il pensiero che ha portato con sé?
La felicità non è altro che il profumo del nostro animo. (Coco Chanel)

lunedì 5 ottobre 2015

Ricomincio da me.

la copertina di settembre 2015
Quando cominci a pensare a te stessa succede che inizi a illuminarti, eliminando, mano a mano, strati di polvere, e più vai a fondo in quell'operazione introspettiva più le persone intorno a te si accorgono di quello che succede.
Leggendo questo post ho ripensato a quello che mi è accaduto un po' di tempo fa, quando ho iniziato a fare decluttering nella mia vita. E mi sono resa conto di quanto è stato importante dare quella prima mano di pulizia al mio piccolo mondo: mi ha fatto trovare le basi, prendere le misure, trovare l'orientamento.

Ora sono pronta per la seconda fase.

Ho preso un po' di decisioni e stabilito un piano d'azione. Ricomincio da me. Le parole sono uscite dalla testa e volate sulla tastiera, senza passare per i soliti filtri. Hanno sorvolato i pensieri, leggere e profonde, e si sono posate sul foglio.
Quel Ricomincio da me l'ho letto tatuato sul braccio di una donna che ha cambiato vita, l'ho visto negli occhi di una moglie che si è trovata sola, l'ho immaginato come un fumetto quando ho abbracciato la mia Amica che deve affrontare un faticoso percorso in salita.

Ricomincio da me.
Ce n'è bisogno, periodicamente, è così importante che - se non lo fai subito - una vocina continuerà a ronzarti intorno ripetendotelo in tutte le lingue, in ogni occasione, con segni e strane coincidenze.
Stamani ho anche letto questo post di Panzallaria e mi sono rivista nelle sue parole - tranne che per la corsa: io, si sa, cammino, e anche piano :) -, ho rivisto il suo staccare-ascoltare-tornare anche nelle nostre vacanze, che finalmente sono state dedicate A NOI.
Importante pensare a noi-famiglia, fondamentale. Vitale. Ma importante soprattutto pensare a sé:
Impara a piacere a te stesso.
Quello che tu pensi di te stesso è molto più importante
di quello che gli altri pensano di te.
[Lucio Anneo Seneca?]
Il momento giusto per ricominciare da me e togliere tutte quelle sovrastrutture dedicate agli altri, che non mi piacciono e mi appesantiscono. Tagliare via i capelli di troppo, buttare i vestiti che non si adattano più a me (e al mio corpo, grazie alla tanta birra che mi sono  coscientemente concessa quest'estate), comprare un paio di scarpe nuove.

Poi c'è l'anima. Quella va rinfrescata con luce e colore.




[Questo post è stato scritto d'impulso il 3 settembre 2015. C'è voluto un mese e qualcosa di più per ritrovare quella "me", per comprare le scarpe nuove, per tagliare i capelli e eliminare il vecchio. Oggi lo pubblico, questo post, finalmente. Perché qualcosa è davvero cambiato e quella che vedo allo specchio è una "me" nuova.]

giovedì 1 ottobre 2015

Voglio parlarvi di un sogno.

Nasce (finalmente) Una Casa a Modo Mio
Ecco, è da così tanto tempo che coltivo questo sogno, che ora quasi non so da che parte cominciare per raccontarvelo. Però so che ora devo cominciare, assolutamente, senza aspettare un giorno di più, perché - lo sapete?
Quando i sogni stanno troppo tempo chiusi nei cassetti
poi rischiano di non poter più volare
Ed è inutile e dannoso fare troppo i puntigliosi, cercare il pelo nell'uovo e rimandare rimandare rimandare finché non è tutto perfetto (io poi vorrei sempre tutto così preciso...) e in ordine: cominciare. 
Questa è la parola d'ordine. 
Il resto verrà col tempo e con l'esperienza.
Lo so che tutti i sapienti del web saranno lì a dire che non è così che si parte, che bisogna avere tutte le carte in regola e i bottoni per la condivisione pronti, che si deve essere già presenti sui social e avere un certo seguito. Lo so che bisogna avere un blog-plan già ricco e definito. Lo so che bisogna avere un logo e un header degni di tale nome. Ma, se continuo di questo passo, a furia di essere tutto preciso e per benino io non comincio mai a raccontar(mi)e. E invece credo che cominciare così, facendo un tuffo nel vuoto sia l'unico modo per liberare quella parte che ancora non ha trovato la sua strada.


Oggi nasce Una casa a modo mio.

Parleremo di Abitare in tutte le forme: impareremo ad accogliere, racconteremo di libri che parlano di abitare, curioseremo nel fai da te, chiederemo agli esperti le cose che vogliamo capire meglio, entreremo nelle case vere con i progetti realizzati, studieremo cosa significa Abitare Eco, sfoglieremo le più belle pagine per capire cosa consigliano le mode in fatto di arredo. E magari faremo qualche incursione tra i vecchi oggetti del passato.

Ma non aspettatevi roba patinata. Non aspettatevi che vi si aprano case da vetrina o divani perfetti e senza un graffio o uno strappo, o cucine da manuale, perfette, pulitissime e con neanche una tazzina fuori posto. Ci sarà la Vita vera, in questa Casa. Quella  della mattina presto appena svegli con la colazione sul tavolo e i letti da rifare. Ci saranno cuscini spiegazzati e riviste con le orecchie a fermare le pagine che ci piacciono di più. Ci sarà una tazza fumante e una coperta per coccolarsi e rilassarsi, in quest'autunno che sta arrivando. Ci saranno foto non perfette e parole di corsa, perché la Vita è fatta soprattutto di questo: un tetris di incastri per far quadrare i conti e la giornata. Ci sarà un tavolo in cucina con tante sedie, perché è in cucina che nascono le idee migliori.

La costruiremo insieme, questa Casa. 
A volte (magari spesso) con l'aiuto di Amici che verranno a trovarci e che ci diranno la loro. Lo farete anche voi con noi, dandoci consigli e suggerimenti, raccontandoci la vostra casa e il modo in cui avete deciso di Abitare.
È una grande scommessa per me. Non so come andrà a finire ma so che quello che farò sarà fatto col cuore.
A modo mio.

giovedì 24 settembre 2015

VisteRiviste. Quelle voglie che ti prendono. E delle manie di accumulo che sto cercando come guarire.


Un milione di anni fa - o forse due - parlavo di questa cartolina e della sua nascita molto casuale. Sembra passato un secolo, da allora.

L'idea di base di quella cartolina, gentilmente fornita dalla PM - usare immagini strappate da vecchie riviste per creare un viaggio immaginario personalissimo e unico - mi perseguita ancora: ho un sacco di pagine e pezzetti di giornali raccolti in una busta trasparente, tante lettere ritagliate e sparse nei libri che sto leggendo, parole scritte che vorrei usare, foto e ritagli che non so come conservare... 
Devo riuscire a guarire questa mania dell'accumulo. Devo riuscire a trasformarla in qualcosa di creativo visto che non si autoestingue e non reagisce alle furie pulitrici e ritorna, puntuale, ogni volta che i miei occhi incontrano una qualche immagine evocativa.

La guardo e la riguardo e l'effetto complessivo mi piace ancora molto. E poi ci sono tante occasioni per usare una cartolina: puoi spedirla all'amico lontano, facendo rivivere un gesto che sembra ormai così antico, puoi usarla come biglietto di auguri, regalarla come fosse un segnalibro, incorniciarla e appenderla alle pareti di casa...


E allora, dato che la furia che tempo fa chiamai Pulizia Zen è sempre pronta a ripartire, bando alle ciance e mano alla colla!
Stavolta saranno in due ad aiutarmi: Piccola Meraviglia e Piccolo Che, le loro manine e la voglia di fare insieme. So già che sarà un successo! :)

lunedì 21 settembre 2015

Summer Manifesto 2015. Puntata n° 5.

hands

Il diritto all'uso delle mani
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco.

Mani che lavorano veloci, mani che corrono svelte sulla tavola e danno vita a piccoli tesori da gustare. Mani candide di farina, spoglie di anelli per lavorare senza indugi. Mani di rughe di vita, macchiate dal tempo e dal lavoro, mani consumate e piene di vita.
Mani che hanno piantato, lavato, zappato, cucito, estirpato, imbiancato, ricamato, cucinato, strizzato, arato, macellato, raccolto, accarezzato, cardato, rivestito, murato, spaccato, dipinto, sepolto. Mani che hanno spento fuochi, con tenacia e disperazione. Mani che hanno costruito recinti. Mani che hanno sfogliato pagine e nascosto segreti. 
Mani mai ferme.

Se penso alle mani di mia nonna le ricordo così: è uno dei ricordi più cari di quando ero bambina e con lei imparavo l'arte delle orecchiette
O quando mi insegnava a cucire e creava per me mille animali con gli avanzi di stoffa. 
O quando raccoglievamo erbe nella macchia, insieme, e mi insegnava a distinguerle. 
O quando bruciava le carte nel camino e scaldava quella cantina fredda di paese in attesa della cena
O quando la aiutavo a raccogliere e seccare i fichi e a riempirli di mandorle. 
O anche quando pestava col suo mortaio.

Fanno tanto, le mani, soprattutto quando sono le mani di persone che hanno il raro e prezioso dono della creatività, quelle persone instancabili che sanno come usare le mani per creare meraviglie.
Voglio che i miei figli imparino da quelle mani, anche se non hanno potuto conoscere la loro bisnonna, voglio che arrivi a loro quel fremito che le teneva sempre vive. 

Oggi seminiamo erbe e rastrelliamo il prato. Oggi togliamo le erbacce. Oggi grattiamo il tavolo del portico e lo dipingiamo di nuovo. Oggi - se riusciamo a fare tutte queste cose in tempo - lavoriamo vasetti col das per regalarli a Natale.

Oggi, 21 settembre, usiamo le mani.
Oggi, equinozio di un autunno che nelle nostre menti è ancora estate.

giovedì 17 settembre 2015

I PESTI POSSIBILI | Il SalCondito del CircoloVizioso

   
Noo, polepole è tornata alla grande, in gran forma (oddio...) e con tanta voglia di fare! 

E allora, per l'appena nata raccolta de I Pesti Possibili, vi racconto la storia del nostro SalCondito del CircoloVizioso, per rompere il ghiaccio e farvi capire che non c'è niente di così complicato da fare se non trovare il tempo per condividere (perché la voglia so già che l'avete!)
È una ricetta che ho rielaborato a modo mio da quella semplice semplice di Giulia, che parla non solo di Toscana ma anche di tutto quello quel poco che riesco a coltivare senza farlo morire. È il nostro SalCondito, che regalo nelle occasioni speciali e che fa la parte da leone nelle mie "patate viziose" e nel "salmone al forno alla moda mia". È la storia della mia prima seduta di aromaterapia home-made, nata per caso e diventata il mio comfort-moment:
Ci sono giorni che chiedono a gran voce Tempo per te e per i tuoi pensieri, giorni che vogliono a tutti costi trovare il bandolo della matassa e si annodano ancor di più se non concedi loro il giusto tempo per pensare, giorni che hanno bisogno di sedersi al tavolo e crogiolarsi nella memoria, accompagnati da una musica gentile e da profumi buoni.
È nata così la mia prima seduta di aromaterapia preferita: il mortaio tra le mani e quelle erbe appena tagliate dalle piante, il sole che scalda, fuori, e io lì, persa nei pensieri. Unico suono, il canto degli uccellini. Poetico, eh? Più che altro, vero.
Non accade spesso che mi svegli così presto al mattino, non accade spesso che sia tormentata dai pensieri e che non riesca proprio a tenere gli occhi chiusi. Esco fuori, allora, e colgo l'occasione per potare quelle piante che chiedono da tempo di essere curate (oh, lo sta facendo anche la mia anima, forse...): ci sono il rosmarino, la salvia, l'origano fresco, il basilico e il peporino ad aspettarmi.
Sfrondo i rametti, li accompagno con amore, cerco di dare alle piante una forma, srotolandomi lungo quel pensiero invadente, che vuole solo trovare la mia parte peggiore per far festa. Raccolgo tutto - anche me stessa - respirando l'aria pulita del mattino.
È il momento di pulire i rametti con un panno umido, di sfogliarli e raccogliere aghi e foglioline nel mortaio, di aggiungere il sale grosso, quello integrale.
È il momento di pestare tutto quanto, di pensare e meditare.
Il pestello gira e scava e pesta. Il profumo sale subito al naso e manda via i cattivi pensieri: stavolta ho usato più salvia del solito e lei si fa sentire, rilassandomi i nervi all'istante. Ho deciso, ho trovato la soluzione a quel problema, era semplice tutto sommato, bastava pensarci su, bastava... 


Ecco, basta poco. Non è detto che si debba trattare di un pesto vero e proprio, di quelli da usare solo e soltanto sulla pasta... quello che deve esserci è la vostra storia. O quella del moroso. O quella di quel ragazzo che un giorno...

Allora che fate, ci raccontate del vostro pesto e del vostro mortaio? ;)

Seduti al bar del CircoloVizioso

Seduti al bar del CircoloVizioso
Ovvero: avete tempo per una birra? Il nostro bar è nato per conservare e ricordare i tanti "posticini del cuore" che ci hanno lasciato un'emozione. Per chi ha bisogno di trovare il suo, di posticino del cuore. Per evadere 10 minuti dalla routine quotidiana, per conoscere posti che magari non avete mai visto, per fermarsi a meditare su un'immagine, per bersi una birretta ghiacciata in compagnia degli amici... Tornate quando volete, il bar è sempre aperto!

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