giovedì 29 gennaio 2015

Anno nuovo vita nuova. #iomivizio

Start today!
Passato il primo mese del 2015 mi concedo un momento di bilancio. 
Le novità ci sono e chi sa leggere tra le righe ha capito che qui qualcosa è cambiato, che ci sono scelte da affrontare e economie da cambiare.
Sto facendo piani di risparmio, menù settimanali che sappiano mettere insieme l'equilibrio dei pasti e quello del portafogli, progetti di riciclo e di recupero, raid di decluttering a non finire: dato che non posso tagliare sulle spese inutili, perché da tempo non ne faccio, di spese inutili, devo mettere in atto altre strategie!

Anno nuovo vita nuova.
Sì, ho fatto per quindici anni le stesse scale ogni giorno. Da oggi non le farò più con gli stessi pensieri di ieri. Inizia oggi qualcosa di nuovo. Inizia a vivere con altri sorrisi, apri porte dove non pensavi nemmeno ce ne fossero, non darti per vinta, mai. La vita è bella perché ti dà quando sei capace di prendere e ti toglie quando sa che sei abbastanza forte da poter fare a meno di qualcosa. Non disperarti, mai!

#iomivizio è rimasto un progetto un po' troppo nel cassetto, finora. 
Oggi però c'è bisogno di un nuovo inizio. E oggi inizierò la mia vita nuova concedendomi un vizio. Sarà una coccola che riporta all'infanzia, allo zucchero a velo che cade sui vestiti della domenica, alle giornate di sole e felicità e spensieratezza. Oggi pomeriggio, in questa giornata che è iniziata con la neve, insieme ai miei bimbi farò il budino di riso di Juls' Kitchen.

E mi auguro con tutto il cuore che sia una meravigliosa vita nuova!

venerdì 23 gennaio 2015

Un anno di carta: Plastic Guerrilla Contest 2015

Le amiche del web... ah, quante volte ringrazio la Vita che ha portato il mio cammino sull'uso del computer e mi ha permesso di conoscere la rete e tutti i suoi luoghi d'incontro? Tante, tante davvero.

Una delle persone che ho conosciuto e che seguo da tanto tempo ormai è Katia.
Katia che ha mille idee e che ne mette in atto almeno il doppio. Katia che combatte lo spreco e l'inquinamento almeno da quando la conosco.

La sua nuova idea? Plastic Guerrilla Contest!




Ovvero: abolire totalmente la plastica
Come?
Questi sono solo alcuni dei suoi suggerimenti ma so già che Katia ci proporrà un sacco di cose utili e semplici da fare per eliminare - se non totalmente - in buona parte lo spreco della plastica usa e getta:
  • chi vive in città ha la possibilità di acquistare sfuso. senza imballo, magari portandosi da casa i propri contenitori.
  • chi fa invece la spesa dovrebbe bandire condizione sine qua non le buste usa e getta, a favore di quelle bellissime sacche di stoffa utilizzabili mille e più volte, oppure acquistando, una volta per tutte, le buste resistenti con il logo del super.
  • un altro oggetto assolutamente bandito è la bottiglia di plastica, in tutti i suoi formati: via al vetro in casa ed ad 1 ma dico 1 bottiglina da portare con sè all'occorrenza.
  • preferite il mercato rionale: la merce è senza imballo e, per il discorso di cui sopra, non vi riempirete di inutili e dannosi per la natura, sacchetti.
  • bandite dalla vostra dispensa qualsivoglia bibita che non sia acqua: si sa, le bibite in commercio sono un tripudio di pericolosi zuccheri, chimici e non. A questo proposito: fatevi i succhi di frutta, freschi e da imbottigliare e sterilizzare, in vetro!
  • se acquistate frutta delicata, ciliegie, fragole e pomodori, conservate il contenitore e riutilizzatelo almeno altre 100 volte!
  • quando acquistate in salumeria o in pescheria, non vergognatevi di portarvi dietro i contenitori: state semplicemente aiutando la natura e le generazioni che verranno...
Insomma, un bel po' di idee per non sprecare, riutilizzare, riciclare. E soprattutto per insegnare alle nuove generazioni che abbiamo finalmente imparato dai nostri errori!

E qui, al CircoloVizioso?
Ci stiamo già dando molto da fare, su questo fatto: la raccolta porta a porta aiuta molto e il sacco-plastica è già abbastanza ridotto. Ma non è abbastanza, dobbiamo fare di più.
E allora ci impegneremo a proporvi dei post di aggiornamento sui progressi, sulle curiosità, sui suggerimenti, sulle risorse trovate in giro. E magari nel nuovo progetto di blog potremmo pensare a qualcosa di adatto al tema... ho già in mente qualcosa... ;)

Ora passate da Katia, leggetevi il suo post, pensateci su, condividete e... magari chi lo sa, vincete anche qualcosa! ;)

lunedì 12 gennaio 2015

Sapete, l'architettura

Dai, non ditemi che non la conoscete!
Quella dell'architettura è la mia più grande e vecchia e forte passione.
Capitemi però, non sono una di quelle fanatiche delle grandi strutture, delle architetture per pochi, quelle strabilianti, quelle delle archi-star di oggi.
Io amo l'architettura come vita. L'architettura che parla del vero abitare, del suo significato originale.
Quindi, se devo portarvi esempi di architettura, esempi di costruzioni che ammiro, io non vi porto grandi palazzi, o "cose a forma di coso" che si vedono su certi siti che parlano di architettura. Non vi porto grattacieli e missili spaziali. Vi porto case, capanne, ville, anche. E fabbriche. E musei. E costruzioni dedicate ad altri scopi. E piscine e fattorie da sogno, perché no?

Che però hanno in comune una cosa: l'essere a misura d'uomo. Più o meno. L'essere riconoscibili come costruzioni destinate alla vita quotidiana delle persone. O il potersi riconoscere in quelle.
Un vecchio architetto al tavolo da lavoro
Li sento, in giro, quelli che parlano degli architetti come di gente fuori dal mondo, di persone che non hanno idea di cosa significhi la vita "normale".

Purtroppo il termine "architetto" è - nella maggior parte dei dizionari mentali delle persone - sinonimo di "villa da favola che non potrò mai permettermi", "costi impossibili e pretese assurde" (ci sono bellissimi libri che parlano proprio di questo tipo di professionisti, ve li racconterò!)
L'architettura che hanno insegnato a me, invece, è tutt'altro. L'architettura che hanno insegnato a me è "comprensione delle necessità di vita"L'architettura che hanno insegnato a me è "mi manca spazio per riporre i costumi e le cose del mare, come posso risolvere il problema?"

Il secondo piano della Casa sulla Cascata di Frank Lloyd Wright

Di architettura e di abitare ho sempre parlato poco qui sul blog, perché come dicevo nel mio Zibaldone
parlare dell'abitare non è cosa che si può fare tra una cosa e l'altra. O meglio: non se vuoi farlo con un certo criterio...
ma l'esperienza me la sono fatta, le ossa le ho formate sul campo e so di cosa parlo quando parlo di Abitare. Non parlo di teoria (non solo) ma di pratica e di vita quotidiana. 
Soprattutto perché anch'io vivo quella quotidianità, anch'io lotto con le camerette minuscole e gli armadi che non ci stanno. Perché anch'io nella mia vita ho dovuto prendere una posizione e fare una scelta tra cucina abitabile e angolo-cottura. Perché anche per me la scelta delle migliori soluzioni eco-nomiche ed eco-logiche è fondamentale per garantire ai miei figli e alla mia famiglia la salute ed il benessere, ad un prezzo accettabile.

A molte persone non interessa parlare di architettura perché la sentono lontana dai loro bisogni primari, me ne rendo conto ogni giorno, quando parlo con chi non è un "addetto ai lavori". Questo rende ancora più chiaro quanto l'architettura si sia allontanata dalle persone, che invece dovrebbero essere il suo unico e primario interesse.

E allora ho deciso, insieme ad un'Amica, di costruire un nuovo blog, da dedicare solo a questo. Un blog che sarà una casa, per me. E anche per voi, se vorrete passare di lì, far quattro chiacchiere e curiosare in giro. Una casa dove ci sarà sempre una tazza di tè ad accogliervi, e un punto di vista diverso: quello delle persone che devono vivere in quelle case.
Una casa dove si parlerà di vita, di cucina, di armadi, di libri, di bambini, di home-made, di rimedi, di natura, di zen, di ecologia, di soluzioni. E anche di teoria, a volte. Quando ce ne sarà bisogno. Una casa che sarà aperta al dialogo e allo scambio di opinioni, soprattutto.
Che dite, ci seguirete? Noi ci stiamo già lavorando!

venerdì 9 gennaio 2015

Più forte di me!?

Davvero è più forte di me?
Non riesco proprio a tenerla a freno, la voglia di leggere, è più forte di me. A pensarci bene quest'anno uno dei punti della Lista delle Cose da Fare è proprio questo: identificare tutto quello che è più forte di me e capire come comportarmi di conseguenza: lo amo, lo anniento, lo ignoro?
Per i libri so già la risposta: mi hanno salvato in tanti momenti, hanno sempre trovato l'attimo giusto per colpire e non posso fare a meno di loro. Ho appena scoperto Odette Toulemonde, ad esempio, ne parlerò su Zebuk per il tema del mese, Leggere Leggeri, perché è uno di quei piccoli tesori preziosi che si nascondono tra le pieghe della vita e spuntano quando meno te l'aspetti, proprio quando servono...

Così anche quest'anno, oltre ai millemila libri che leggerò per Zebuk, ci saranno quelli della sfida di LeggiAmo 2015I miei li trovate qui.

E gli altri forzuti da ammansire? Bah, li scopriremo strada facendo... :)

lunedì 5 gennaio 2015

Barattoli di felicità

Barattoli di felicità
Volo sfarfallando leggera tra i post di questi primi giorni dell'anno e trovo Rossella Grenci e il suo vecchio progetto di un Barattolo della Felicità
Leggo con piacere che sta pensando di riproporlo anche quest'anno e io voto per il sì: segnare e ricordare piccoli momenti di felicità, per me, lo sapete, è una questione fondamentale!
Lo faccio da qualche anno a questa parte con l'Happy Week Journal, che in un primo tempo era un appuntamento "pubblico" mentre nell'ultimo periodo - complice la mia evidente mancanza di organizzazione, oltre che la volontà egoista di conservare solo per me certe piccole felicità - è diventato un fatto privato, con qualche accenno ogni tanto.

Ora, questa Happiness Jar mi gira e rigira per la testa, mi scopro a giocare con la mente e la incastro come in un tangram con i sassolini del mio Non-Progetto e... ecco: ho preso una decisione (e non è cosa da poco in questo periodo, quella di sentirmi così decisa e convinta di qualcosa). 
Ho deciso che su questo blog, quest'anno, non posterò il mio Happy Week Journal 2015 - perché è davvero troppo MIO, quest'anno, per renderlo pubblico - ma tutti i piccoli pensieri felici che mi salteranno in testa li metterò in un barattolo virtuale, dove saranno raccolti anche tanti e tanti dei pensieri felici che ci sono stati da quando il blog ha aperto i battenti. Sto già lavorando al barattolo e alla sua etichetta, li vedrete presto. La felicità mette in moto la mente più di ogni altra cosa al mondo, lo sapete? ;)


Questa la mia tecnica, quest'anno, questo il mio primo Non-Progetto per il 2015.

Insomma, la regola numero cinque del Non-Progetto è questa: provate a trovare anche voi la vostra tecnica per raccogliere Felicità, provate a raccogliere sassolini da mettere nel vostro barattolo: provate a guardare qui e qui e qui e qui, da chi ha inventato forse questa abitudine, e anche qui e qui e lasciatevi ispirare!

Regola numero cinque: Trovate la vostra tecnica!

giovedì 1 gennaio 2015

Un nuovo inizio

L'alba. Un nuovo inizio.

Non si scoprono terre nuove senza accettare di perdere di vista, prima, e per molto tempo, ogni terra conosciuta.

Succede a tanti, soprattutto in questo periodo di crisi. Succede che di punto in bianco - o con diversi accenni colti al volo - uno si trovi con tutta una vita da reinventarsi. Perché magari le persone con cui lavorava e collaborava hanno abbandonato, o perché il titolare è scappato su un'isola deserta, buon per lui.
E allora che fare? Disperarsi, struggersi sul cosa fare e sul dove cercare un altro lavoro? Ora che la crisi si legge negli occhi e in tanti troppi ci marciano sopra? Farsi prendere un esaurimento, farsi venire una bella depressione e perdere l'unica opportunità che abbiamo di Vivere?
Io non ci sto.
Io voglio usare i miei talenti, quelli che mi hanno donato alla nascita, quelli che mi sono costruita nel tempo, con lo studio e con la passione che ci ho messo, sempre forte. E lo so che vorrà dire fatica, sudore e anche lacrime, magari. Ma la vita è fatta soprattutto di questo: di passione vera. Che spesso passa per qualche sofferenza.
Io sono quella che sorride sempre e non si abbatte mai, io sono quella che non si arrabbia, non urla, non scalpita alle riunioni con le insegnanti, quella che quando c'è bisogno di una mano trova sempre il modo di rendersi disponibile. Quella che non sopprime gli odiosi. E non si vendica del male subìto.
Oggi nasce un'altra polepole. Quella che rimette in moto tutti i suoi nervi, si rialza e ci riprova, ancora e ancora, quella che dice
Cadi sette volte e rialzati otto
come se fosse una vecchia giapponese che recita antichi proverbi. Oppure una vecchia nuova lumaca, che piano piano, continua la sua strada...
Fonte: Morguefile.com
Buon nuovo inizio a tutti!

Seduti al bar del CircoloVizioso

Seduti al bar del CircoloVizioso
Ovvero: avete tempo per una birra? Il nostro bar è nato per conservare e ricordare i tanti "posticini del cuore" che ci hanno lasciato un'emozione. Per chi ha bisogno di trovare il suo, di posticino del cuore. Per evadere 10 minuti dalla routine quotidiana, per conoscere posti che magari non avete mai visto, per fermarsi a meditare su un'immagine, per bersi una birretta ghiacciata in compagnia degli amici... Tornate quando volete, il bar è sempre aperto!

argomenti viziosi

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...chi ha vizi come me...

Il Vizio di Leggere

Il Vizio di Leggere
Per non perdere il vizio, nonostante le mille cose da fare, per trovare il tempo da dedicare ad una buona lettura, per scoprire nuove emozioni e sensazioni, di quelle che solo un buon libro è capace di regalare a chi lo apre con passione e curiosità.

Il vizio di riflettere

Il vizio di riflettere
... il mio modo di Guardare e non solo Vedere ciò che ci circonda...