Le Pagine del CircoloVizioso

giovedì 20 febbraio 2014

Oggi doveva uscire un altro post.

Oggi doveva uscire un altro post.
Ieri sera però mia figlia mi ha raccontato qualcosa che era successo a scuola e il post della mia liberazione per Zebuk è scivolato in un provvisorio secondo piano. 

Ci sono cose che vanno raccontate, soprattutto quando tua figlia - che per principio non ti racconta mai niente della scuola - parla per prima.
La premessa: mi sono innamorata di quei bambini e dallo scorso anno vado ogni tanto a leggere loro delle storie, ad Alta Voce. Mi incanto a guardarli, tutti presi dalle vicende dei personaggi, mi diverto a fare piccoli laboratori creativi con loro, a ricostruire le storie, gli scenari, gli oggetti.
Ieri abbiamo iniziato una nuova storia e c'è stato moltissimo entusiasmo, tante proposte e tanto lavoro da fare, tra carta, colori, zattere da costruire, ponti da progettare...
- Mamma, sai, ieri quando è venuto il papà di X lui gli ha fatto vedere quello che aveva fatto per la storia
- Ah sì? Era proprio contento, X, l'ho visto! E allora?
- E il suo papà lo ha guardato e gli ha detto "Che schifo hai fatto".
Devo provare a raccontarvi il gelo che si è impossessato di me?
Ne faccio a meno.
Ma dovevo dirle qualcosa, dovevo parlarle, spiegarle, trovare un motivo, una giustificazione, non poteva rimanere tutto sospeso così, nella sua testolina. Mi sono sentita in dovere di difenderla dalla cattiveria delle persone, ho sentito un dolore forte qui, vicino al cuore e mentre cercavo le parole giuste per spiegarle, lei ha ripreso la parola e mi ha detto, con un filo di voce che poi era intervenuta la maestra e aveva risposto per le rime al genitore, parecchio per le rime... Parecchio.

Ora, faccio una sola, minima, pesante riflessione: cosa vogliamo dare ai nostri figli? cosa desideriamo che loro ricevano da noi? cosa ci aspettiamo che esca da quei bambini, se non diamo loro altro che no?

sabato 15 febbraio 2014

Oggi, due anni fa

Mi sveglio di corsa come sempre. Tua sorella deve andare a scuola e siamo già fuori orario, mammapatacca, avrai tempo per conoscermi, avrai tempo.
So che oggi sarà Il Tuo Giorno. Lo sento, forse sei proprio tu a dirmelo.
(O forse è nonna, nata proprio oggi, centoquattro anni fa)

Apro le finestre, fuori c'è la neve ad aspettarmi, ad aspettarti. Rami secchi e bianco. Freddo di gelo e silenzio ovattato. Non passa nessuno, sulla strada. 
Un pettirosso nel prato bianco.
Vestiamoci, amore mio, portiamo tua sorella a scuola. Oggi ti vedrò, lo so. Oggi. 
Bacio la piccolameraviglia, la abbraccio, la stringo forte a me. A te.

Sola con te, devo ancora finire di ricamare la tua cicogna, quella che ti porterà. Non so ancora chi sei, e devo scrivere due nomi sui biglietti da appendere al fiocco: uno per una bambina, uno per un bambino. E devo scrivere in bella calligrafia, darti un benvenuto degno di te. Devo fare attenzione a non far tremare la mano mentre scrivo.
Guardo le notizie al telegiornale, nel frattempo: Urbino è sepolta dalla neve. Penso all'amica che ho là, le scrivo un messaggio.

Il primo nome è semplice: Matteo. E lo scrivo veloce, preciso, perfetto. Guardo da lontano il biglietto azzurro e lo so, ne sono certa: sei tu. Poi provo a scrivere sul biglietto rosa. Lo scrivo e lo riscrivo. Ne butto tre, quattro. Non riesco a non tremare. Scelgo il nome meno ballerino su quei biglietti rosa, prendo l'unico azzurro, preciso, perfetto, e sistemo tutto nella busta che porterò con me. La valigia è pronta.

Tu ti fai sentire.

Siamo io e te, nella camera con altri tre letti, ancora vuoti. Fuori dalla finestra spolvera ancora la neve. Dormiamo insieme distinti per la prima volta, io e te. Ti guardo.
C'è altro da dire? C'è una mamma che non sa, che non sente questo preciso momento inciso nel cuore?
Tu respiri, piano, profondo.
Io continuo a guardarti e non conosco il sonno.

Auguri, piccolo guerriero. Auguri, piccolo ribelle che, ogni volta che proviamo a chiamarti con un nome diverso dal tuo, rispondi Io Teo! Auguri viso d'angelo, che pieghi la testa da un lato e mi fai una carezza quando sono un po' troppo seria.

Auguri, piccolo mio. Oggi hai due anni.

giovedì 6 febbraio 2014

Febbraio: #lamiaagenda2014



Febbraio è - da qualche anno a questa parte - un mese molto importante per me. Da quando è nata la Piccola Meraviglia, le cose sono parecchio cambiate: la mia vita ha subito tutta una serie di stravolgimenti a partire da quel 22 febbraio 2008.
E poi è arrivato Zebuk, a cui sono così legata, insieme alle ragazze dello staff.
E poi ancora ci si è messo anche il Piccolo Che a rincarare la dose, nascendo il giorno dopo lo Zebuk Day! (a proposito, partecipate anche voi, quest'anno, vero?)

Insomma, gran parte di quello che oggi è importante nella mia vita, accade a febbraio. Per la copertina del mese ho deciso di stampare semplicemente il calendario mensile da un sito, scoperto per caso, e pieno di spunti e cose interessanti.
Così, ogni volta che ne ho voglia e bisogno, posso guardare le belle cose che mi aspettano tutte in una volta: scandire i giorni che mancano ad ogni evento da festeggiare, programmare - perenne ritardataria troppo ottimista quale sono - le cose da fare, preparare, organizzare.
Cielo, è già tardi! C'è un doppio compleanno da organizzare! 
Devo ricordarmi questo e quello e poi anche...
Proprio mentre pensavo a queste cose mi è venuto in aiuto un calendario da tavolo dell'anno passato, sapete quei calendari commerciali? Alcuni hanno immagini e colori davvero stuzzicanti: questo azzurro e questi cerchi a mano quasi libera mi hanno fatto venire in mente i vecchi "enso" che avevo preso a fare in un certo periodo della mia vita. Mi son sembrati perfetti per far da copertina alle pagine degli scarabocchi e degli appunti da prendere al volo, che di solito segno su foglietti (e che sempre di solito vanno irrimediabilmente persi...).

N.B.: avrete sicuramente notato che il carattere fondamentale di questa mia agenda 2014 non è certo il fatto di essere tutta coordinata e tutta sullo stesso stile. Non mi giustifico: quest'anno voglio che tutto segua l'istinto del momento, l'ispirazione istantanea che arriva magari da un ritaglio di giornale. 
Che tu possa sempre scegliere liberamente la direzione del tuo sguardo.
C'è bisogno di creatività, di fantasia, di non vivere incanalati in giornate tutte uguali e già in parte scritte, da qualcun altro. C'è bisogno di... :)
***
Suggerimento 03: Freebies
Il calendario stampabile, e non solo quello, lo trovate su Design is Yay!
Bello quando c'è condivisione, bello quando le persone mettono (e si mettono) a disposizione degli altri strumenti, idee, parole, commenti...