Le Pagine del CircoloVizioso

giovedì 31 maggio 2018

Diventa ciò che sei!


pulcinoelefante ha sempre un suo perché :)
"Diventa ciò che sei", ho letto ieri. 
Quella frase mi ha sorriso, quando l'ho letta. E mi ha accompagnato per tutto il giorno. Poi, in preda al raptus da social che mi piglia ogni tanto, l'ho condivisa sul mio stato di whatsapp, ieri sera.
E stamani, una persona che conosco da poco e si è fatta benvolere da subito mi ha risposto, abbinando a quel mio stato, a quel "Diventa ciò che sei", la foto del lavoro magnifico che abbiamo fatto - tutti i genitori insieme - per la festa di fine materna del Piccolo Che e dei suoi compagni di viaggio: un lavoro enorme, pannelli di 4 m per 4, stelline appese su un cielo fragile e delicato, lune e soli scintillanti, bambini sorridenti, che ci hanno insegnato a conoscerci, a collaborare, a organizzarci meglio, a Fare, col cuore.

E mi sa che ha ragione lei: io continuo a girarci intorno ma è proprio questo, quello che sono e che voglio continuare a essere: una persona che fa, col Cuore.
Ci sono progetti che sto portando avanti, cose che mi piacciono, mi interessano, mi entusiasmano (anche troppe, lo ammetto): lavori che a volte mi fanno paura perché temo sempre di non essere all'altezza del compito, perché il mio essere "professionale" non è quello appariscente e patinato di certi altri. Ma una cosa l'ho capita: non è certo solo dal formato, non dal supporto su cui proponi il tuo lavoro che si capisce il tuo amore per quello che fai. Allora, quando quei momenti di ansia arrivano (e sono benvenuti, perché misurano quanto una cosa ti interessi davvero), mi carico e mi circondo di frasi motivazionali.
Ora questa, di cui non conosco l'origine precisa (Pindaro? Goethe? Nietzche? Buddha? ho ancora tanti passi da fare e tanta cultura da assimilare... 😏) l'appenderò nel mio studio girovago-ambulante, che ancora non ha una sede fissa - ma tra poco la avrà! - e la userò, spesso, molto spesso.

Diventa ciò che sei,
avendolo appreso.

Bella, ancora più bella nella versione di Pindaro. 
Ma c'è tanto da speculare su questa frase, tanto da dire e da considerare, tanto da meditare, che questo post sarà solo il primo di una lunga serie. Da aggiungere a questo e a questo.

lunedì 21 maggio 2018

Vivere ogni attimo



Se tu rallenti
rallenti il tuo agire
in quelle lente movenze
ti sentirai danzare la vita
– non più schiacciato dal condizionamento,
dalla necessità, automatizzato-
e darai significato e gusto
a ogni più minuto ricciolo di realtà.
In quella lentezza
ci sarà posto per la Consapevolezza
che darà luce e spazio
al tuo vissuto al di là
di ogni apparente banalità.

(Silvio Anselmo, “Il viaggio. Desiderio d’infinito – Poesie“,
da zeninthecity.org)
Ci sono consapevolezze che arrivano all'improvviso, come farfalle che si posano appena sulla spalla. O come frasi dette da qualcuno che non sta proprio pensando, incastrato nella fretta degli incastri e dei programmi cadenzati che precedono un giorno importante.
In quel momento capisci cosa vuoi davvero tu. Cosa sei cosciente che ti perderai se non cominci subito a invertire la rotta. Cosa rischi di dimenticare se non fai qualcosa subito, ora.

In questi giorni mi sono osservata: ci sono una Prima Comunione e una festa di fine materna che saranno celebrate nei prossimi giorni e sono stata perfettamente capace di non farmi travolgere dagli eventi, di non farmi trascinare da quelle orribili filosofie stile "si fa perché va fatto", "eh, ma lo fanno tutti, che fai, non lo fai anche tu?", di non menarmela tra vestiti e mise da sfoggiare, di resistere alla follia della cerimonia da curare nei minimi dettagli tranne che in quello più importante.

Ho preparato scenografie per il piccolo, riempito veli di confetti per la grande, scelto e assaggiato con gioia le portate della festa che faremo dopo la messa, con le amiche del cuore, tenendo sempre a mente una sola cosa:
vivi ogni attimo, sii presente in ogni momento
Credevo l'avessero capito anche i miei compagni di viaggio, ma oggi è arrivato il messaggio che temevo, quello che dice "se ci facciamo incastrare anche lo scambio dei regali perché se non si fa ora non c'è più tempo. Anche una cosa veloce, giusto per."
Quindi la superficialità, le cose fatte giusto per fare, il non vivere pienamente un momento che ha un significato troppo importante: la chiusura di un ciclo, l'ingresso in qualcosa di superiore.

E un po' sono delusa, sì, ma sono sempre più convinta che di quel giorno, di quei giorni, voglio godermi ogni attimo. Senza pensare al vestito, alla carnagione mozzarella che vedranno, alla piantina che sta su oppure troppo giù, alla stella ritagliata più o meno bene, alle nuvole che saranno d'oro invece che azzurre, al cielo che speriamo stia appeso, altrimenti la recita non sarà perfetta, alla coroncina sui capelli sciolti e ribelli invece che lisciati dal parrucchiere "che ho preso l'appuntamento tre mesi fa".

Quel giorno, quei giorni, saranno pieni di noi, del tempo vissuto a costruire cose con amore, a immaginare fiori e colori e emozioni e tutto quello che ruoterà intorno sarà molto meno importante.
Spero - mi auguro davvero - che lo capiranno anche loro, i diretti interessati, i protagonisti di quelle giornate. Che crescono ad una velocità incredibile e mi meravigliano ogni giorno di più.
[...] ti sentirai danzare la vita
– non più schiacciato dal condizionamento,
dalla necessità, automatizzato-
e darai significato e gusto
a ogni più minuto ricciolo di realtà.
Leggo e rileggo queste parole e le sento molto più mie di quanto avessi mai immaginato, fino a qualche tempo fa.
Voglio che nella nostra Vita siano sempre di più i riccioli di realtà a cui dare significato e gusto, voglio che danzare la vita rallentando, non più condizionati, non più schiacciati dall'esterno, sia la Via da perseguire, sempre.
 
E questo auguro a loro, il futuro.