L'autoproduzione è la vera rivoluzione. L'autoproduzione è una grande idea sovversiva. È sovversiva persino all'interno di quelli che si considerano culturalmente i sovversivi, perché prima o poi la dovrete piantare di parlare e basta, dovrete ficcare nella terra quelle manine che conoscono solo la tastiera e piantarvi il vostro cibo! [Scappo dalla città. Manuale pratico di downshifting, decrescita, autoproduzione, Grazia Cacciola]
Eccoci ad un'altra edizione dell'Indipendence Day! Ovvero come cucinare indipendenti dal mondo della grande distribuzione, utilizzando solo l'autoproduzione e i prodotti a km 0.
pole-pole-pole arrivo a raccontarvi la giornata che abbiamo organizzato per l'iniziativa di Francesca: meglio tardi che mai, vero? So di essermi guadagnata sul campo il soprannome che mi sono scelta: è proprio fatto per me, sì sì! :)
Quest'anno ho deciso di mettere insieme un unico menù, quello condiviso con i vicini a pranzo: ci siamo divertiti a combinare e sperimentare, e abbiamo puntato su ricette preziose, fatte anche di storia e tradizione.
[n.b.: a colazione e a cena abbiamo comunque consumato: yogurt autoprodotto con il latte della fattoria, avanzi del pranzo e uova della gallina della nonna dell'amico... :) stiamo facendo grandi passi, anche se non riusciamo ancora ad essere completamente autosufficienti!]
[Poi ci si è messa la camera del telefono a fare i capricci - sì, lo so, non dovrei fare le foto col telefono, ma lui è sempre a portata di mano e allora... - e le foto sono sparite. E considerando i miei tempi, se aspetto di ripreparare tutto quanto, fotografarlo e caricarlo nel post, arriviamo all'estate prossima. Facciamo che mi prendo l'impegno di inserirle qui appena le preparo di nuovo? :) ]
Ecco dunque il nostro menù a pranzo:
APERITIVO
Le olive piccanti del CircoloVizioso
La preparazione delle olive, quelle del nostro albero leccino, arrivato dalla mia amata Puglia e curato e amato più che mai, la trovate qui: le raccogliamo ogni anno, le teniamo in acqua dolce per cinque giorni, cambiandola ogni giorno, e le mettiamo in una salamoia con la ricetta segreta preparata dalla PM. Da quando ho imparato a farle seguendo questo metodo - in versione piccante - ne preparo grandi scorte, che conservo in un barattolo in frigo, ricoperte di un olio che è una delizia se usato sugli spaghetti cotti al dente!
È un pane non lievitato, buonissimo da accompagnare a qualsiasi cosa, dal salato al dolce. Ho chiesto alla mia vicina di provare a farlo insieme, ne faremo un post a due voci, magari proveremo a prepararlo nelle prossime vacanze, chissà... :)
PRIMO
Pancondito a modo mio
Una mia amica fa il pane da sola, io ancora non ho avuto il coraggio ma devo farlo, assolutamente. Intanto mi godo il suo, fragrante, toscano e parecchio 'sciapo', come lo fanno qui. Prossimamente mi ha detto che proverà a farlo nella versione che preparano sulle montagne qui vicine, quelle della Garfagnana, con aggiunta di patate: magari ne farò un post, se riesco a fotografarlo prima che finisca, tanto è buono!
Quando il pane della mia amica diventa raffermo (e succede poche volte, perché finisce sempre prima!) lo uso per fare il pancondito, usando quello che rimane in dispensa e in frigo:
- pane tagliato a dadini e abbrustolito in forno, bagnato il giusto in acqua e aceto: non deve essere una panzanella morbida, per intendersi, ma mantenere un po' di croccantezza
- verdure crude, avanzi di formaggi (il pecorino della pastora di paese), il tutto tagliato a dadini piccoli piccoli piccoli
- una bella girata d'olio piccantino (fatto con l'olio pugliese dello zio e millemila peperoncini dell'orto immersi) e un po' di salcondito del CircoloVizioso (che conoscete già, vero?)
SECONDO
Verdure alla brace
Quelle dell'orto, non c'è altro da dire, no? ;)
DOLCE
Da un po' di tempo avevo in mente una torta di cui avevo la ricetta una vita fa e che ho perso chissà dove ('nnaggia, c'è stato un periodo della mia vita in cui mi rifiutavo di raccogliere e conservare, ma perché?). Ricordavo il miele, la sua dolcezza e il profumo della salvia.
Torta di ricotta e miele al profumo di salvia
Ingredienti
- 550 g di ricotta (della pastora di cui sopra)
- 100 g di miele (bio, di un'azienda agricola qui vicina)
- 2 uova intere (ringraziamo le galline della nonna dell'amico...)
- 3 tuorli (dividete gli albumi, che andranno montati a parte)
- 80 g di zucchero (ma se ne può fare anche a meno, aumentando un pochino il miele)
- 1 limone (e qui i grazie vanno alla suocera del collega del marito!)
- 1 pizzico di sale
- 5 foglie di salvia (quella è del CircoloVizioso, e se ne sta insieme a tutte le altre aromatiche nel giardino dietro casa!)
- zucchero a velo per spolverizzare
Preparazione
- Lavorare la ricotta in una terrina a bordi alti con la frusta elettrica (si può fare anche a mano, ma mi raccomando: deve diventare una crema liscia e senza granuli)
- Unite il miele, scaldato a bagnomaria insieme alle foglie di salvia e continuate a mescolare con un mestolo di legno
- Aggiungete le uova intere, una alla volta, facendo amalgamare bene ogni ingrediente aggiunto prima di metterne altri
- Aggiungete poi i tuorli e la scorza grattugiata del limone
- In un'altra terrina montate gli albumi a neve fermissima con un pizzico di sale, poi aggiungetelo all'impasto di ricotta mescolando molto delicatamente dal basso verso l'alto per non far smontare il composto
- Versate tutto in una teglia a cerniera foderata con carta forno bagnata e strizzata e cuocete in forno caldo per 50 minuti a 180°
- Servite spolverando di zucchero a velo al momento e decorando con le foglie di salvia e un filo di miele
Allora, che ne pensate? Provate anche voi a organizzare un'intera giornata autoprodotta! È un divertimento e una soddisfazione per tutti quanti, ve lo garantisco!
Un nuovo grazie a Francesca, che con le sue idee e le sue riflessioni ispira sempre cose buone... :)