Quella dell'architettura è la mia più grande e vecchia e forte passione.
Capitemi però, non sono una di quelle fanatiche delle grandi strutture, delle architetture per pochi, quelle strabilianti, quelle delle archi-star di oggi.
Io amo l'architettura come vita. L'architettura che parla del vero abitare, del suo significato originale.
Quindi, se devo portarvi esempi di architettura, esempi di costruzioni che ammiro, io non vi porto grandi palazzi, o "cose a forma di coso" che si vedono su certi siti che parlano di architettura. Non vi porto grattacieli e missili spaziali. Vi porto case, capanne, ville, anche. E fabbriche. E musei. E costruzioni dedicate ad altri scopi. E piscine e fattorie da sogno, perché no?
Che però hanno in comune una cosa: l'essere a misura d'uomo. Più o meno. L'essere riconoscibili come costruzioni destinate alla vita quotidiana delle persone. O il potersi riconoscere in quelle.
Li sento, in giro, quelli che parlano degli architetti come di gente fuori dal mondo, di persone che non hanno idea di cosa significhi la vita "normale".
Purtroppo il termine "architetto" è - nella maggior parte dei dizionari mentali delle persone - sinonimo di "villa da favola che non potrò mai permettermi", "costi impossibili e pretese assurde" (ci sono bellissimi libri che parlano proprio di questo tipo di professionisti, ve li racconterò!)
L'architettura che hanno insegnato a me, invece, è tutt'altro. L'architettura che hanno insegnato a me è "comprensione delle necessità di vita". L'architettura che hanno insegnato a me è "mi manca spazio per riporre i costumi e le cose del mare, come posso risolvere il problema?"
parlare dell'abitare non è cosa che si può fare tra una cosa e l'altra. O meglio: non se vuoi farlo con un certo criterio...
ma l'esperienza me la sono fatta, le ossa le ho formate sul campo e so di cosa parlo quando parlo di Abitare. Non parlo di teoria (non solo) ma di pratica e di vita quotidiana.
Soprattutto perché anch'io vivo quella quotidianità, anch'io lotto con le camerette minuscole e gli armadi che non ci stanno. Perché anch'io nella mia vita ho dovuto prendere una posizione e fare una scelta tra cucina abitabile e angolo-cottura. Perché anche per me la scelta delle migliori soluzioni eco-nomiche ed eco-logiche è fondamentale per garantire ai miei figli e alla mia famiglia la salute ed il benessere, ad un prezzo accettabile.
A molte persone non interessa parlare di architettura perché la sentono lontana dai loro bisogni primari, me ne rendo conto ogni giorno, quando parlo con chi non è un "addetto ai lavori". Questo rende ancora più chiaro quanto l'architettura si sia allontanata dalle persone, che invece dovrebbero essere il suo unico e primario interesse.
E allora ho deciso, insieme ad un'Amica, di costruire un nuovo blog, da dedicare solo a questo. Un blog che sarà una casa, per me. E anche per voi, se vorrete passare di lì, far quattro chiacchiere e curiosare in giro. Una casa dove ci sarà sempre una tazza di tè ad accogliervi, e un punto di vista diverso: quello delle persone che devono vivere in quelle case.
Una casa dove si parlerà di vita, di cucina, di armadi, di libri, di bambini, di home-made, di rimedi, di natura, di zen, di ecologia, di soluzioni. E anche di teoria, a volte. Quando ce ne sarà bisogno. Una casa che sarà aperta al dialogo e allo scambio di opinioni, soprattutto.
Che dite, ci seguirete? Noi ci stiamo già lavorando!