[Fate finta che oggi sia il 22 aprile, il tempo è talmente relativo... e quello per scaricare le foto sul computer è sempre meno! :)]
22 Aprile 2016
È già finito il mio "mese di 10 minuti".
Ho portato a termine questo giochino preso sul serio, senza scherzarci su ma ridendo tanto, davvero.
Rimugino su tutto quello che ho fatto e scritto, su cosa ho pensato, sulle considerazioni e la battute che mi hanno risposto "quelli che" quando ho parlato loro di questa sfida con me stessa.
Vi lascio immaginare.
E mi dico che sì, ho fatto decisamente bene a seguire il consiglio della mia amica Roberta e a giocare al giochino dei 10 minuti.
Vi lascio immaginare.
E mi dico che sì, ho fatto decisamente bene a seguire il consiglio della mia amica Roberta e a giocare al giochino dei 10 minuti.
È stata dura, eh, ci sono stati giorni che non sapevo veramente cosa inventarmi per fare i compiti, ma poi alla fine qualcosa da fare l'ho trovato, e spesso la cosa da fare è capitata per caso o si è presentata da sé, senza che nessuno l'avesse cercata proprio lì, proprio in quel punto del pianeta.
300 minuti solo per me, 300 minuti passati a cambiare prospettiva, a cambiare punto di vista, a mettermi nelle scarpe di un altro, per vedere com'era il mondo visto da lì. E per capire che il cambiamento non deve fare così tanta paura, che può esserci anche del buono nel cambiare e nel non adagiarsi.
Prendi per esempio ieri, 21 aprile 2016
Mi ero anche scordata che fosse l'ultimo giorno del gioco, avevo mille cose da combinare e incastrare, tanti appuntamenti segnati, tante troppe voci che mentre sbrigavo le faccende indispensabili in casa - prima di correre verso gli appuntamenti irrimandabili - mi dicevano "mamma, come si fa?", "mamma, voglio la merenda", "mamma, mi disegni una pecora?" [cit.]
Poi parto di corsa e mentre guido mi viene in mente che avrei dovuto trovare un'ultima cosa da fare per 10 minuti. E dato che era l'ultima volevo fosse anche un po' celebrativa e... già, ma cosa fare? avevo già tutta la giornata incastrata e zeppa...
Poi il caso fortuito ci ha messo lo zampino e ha voluto che mi trovassi proprio lì, davanti alla porta di questa chiesa, mentre gli archi intonavano la loro parte del concerto.
Ma la musica entra nel cuore e la senti nello stomaco, nelle orecchie, nelle mani, ovunque! L'orchestra si ferma, poi riprendono gli archi e si aggiungono i fiati. Ripetono più volte lo stesso passaggio e la musica rimbomba in un punto imprecisato della pancia, diventando sempre più intensa, sempre più forte. È la perfetta chiusura di un mese fatto di 10 minuti, questa. Sembra quasi una lezione di vita. Io ce l'ho trovata, una lezione, come l'ho trovata in questo mese di 10 minuti.
E ancora una volta faccio tesoro e mi avvio al prossimo passo...
Non ho mai assistito alle prove di un concerto!Perfetto, mi metto qui in un angolino e ascolto. Mi siedo qui, sull'ultima panca, mi faccio piccina picciò e assisto a uno spettacolo nello spettacolo. Chiudo gli occhi e tutti gli strumenti dell'orchestra, di volta di volta, si uniscono in un'unica melodia, ognuno con la sua voce, ognuno con le sue caratteristiche proprie, a dire la sua e a completare l'intero. Non ho idea di cosa stiano suonando, non conosco la musica classica, non riconosco i compositori, ho solo in mente qualche opera più famosa di Giacomo Puccini, per simpatie personali e vicinanza di luoghi...
Ma la musica entra nel cuore e la senti nello stomaco, nelle orecchie, nelle mani, ovunque! L'orchestra si ferma, poi riprendono gli archi e si aggiungono i fiati. Ripetono più volte lo stesso passaggio e la musica rimbomba in un punto imprecisato della pancia, diventando sempre più intensa, sempre più forte. È la perfetta chiusura di un mese fatto di 10 minuti, questa. Sembra quasi una lezione di vita. Io ce l'ho trovata, una lezione, come l'ho trovata in questo mese di 10 minuti.
E ancora una volta faccio tesoro e mi avvio al prossimo passo...