Ore 8,25.
Ho due cose da scrivere oggi. Una di queste riguarda la felicità, ma la scriverò dopo.
L'altra è questo post.
Che se ci penso un po' meglio, quando finalmente avrò aperto gli occhi, sono sicura che parla anche questo di felicità, ma ancora mi devo svegliare.
Iniziamo.
4,45 - 7,45: 3 ore di puro sonno, tre ore precise precise, che di più non si può. Ho letto un libro intero tutto d'un fiato, stanotte, fino alle 4,45: sotto le lenzuola, con la lucina del reader che a ogni movimento del marito veniva abbassata per evitare si svegliasse e mi brontolasse. Non potevo smettere di leggere, semplicemente. Non potevo smettere neanche di lacrimare come una bimbetta, né di soffocare i singhiozzi.
Non ve lo dico che libro era, è ininfluente, non serve allo scopo. Il fatto è che mi veniva 'sta gran voglia di piangere perché ogni frase che leggevo mi riportava alle mie decisioni da prendere, alla forza d'animo che ogni volta bisogna metterci, al coraggio e all'incoscienza.
Già, all'incoscienza.
Sì perché non so voi ma io con l'incoscienza ho un rapportaccio: ho il complesso della brava ragazza, che non può prendere una decisione senza pensarci almeno una vita. Per questo mi sono data quel nome, polepole: per prendermi in giro, per riderci sopra. Perché mi rendo conto di essere esagerata molto spesso, ma è ancora più forte di me quel terrore di non fare la cosa giusta.
O meglio: a volte ci riesco a buttarmi nella mischia, a volte sì faccio cose chiudendo gli occhi e sparando alla cieca.
Ma nella maggior parte dei casi ho questa donnina angelica che mi sta sulla spalla, pesando enormemente, che mi dà buoni buonissimi consigli, che mi dice di non cambiare la via vecchia per la nuova, che mi dice che in fondo sto bene anche così, che non c'è bisogno di correre il rischio. Che mi consiglia di accontentarmi.
E l'altra donnina, quella diabolica, soccombe.
Ogni decisione che non prendi è presa.
L'ho letta sbagliata, all'inizio: ho letto "è persa". E a quel punto è stato tutto un ragionìo laborioso e sofferente su quante volte avevo perso potenziali treni perché ci avevo pensato troppo.
Poi la stessa frase che torna, in una fase della storia in cui è fondamentale decidere la cosa giusta, quella davvero giusta.
Ogni decisione che non prendi è presa.
La leggo e la rileggo.
Poi torno indietro fino alla pagina dove l'avevo letta la prima volta. "È presa", c'è scritto "è presa"! E anche prima, la prima volta che l'ho letta, c'era scritto "presa", non "persa"!
Memento Audere Semper
Ricordati di osare sempre
E allora torna il lavorìo di prima, con tutti i suoi subconsci da indagare, con le occasioni in cui aver tentennato su una decisione è significato aver preso proprio quella decisione. Il cervello che gira, tu che pensi al non fatto, o al fatto in modo diverso. I bilanci positivi e quelli no, le volte che avresti potuto far diversamente e quelle che alla fine va bene anche così, perché sai trovare sempre il lato positivo in ogni cosa.
Alla fine, ogni decisione che non ho preso l'ho davvero presa. Senza rimpianti né rimorsi ma con quella donnina che ogni volta, urticante, ha consigliato la prudenza.
Urticante, sì.
Ad un certo punto della tua vita poi un giorno, all'improvviso, scatta una molla. C'è un ingranaggio che deraglia, una cerniera che va fuori dai gangheri e tu senti il bisogno di fare qualcosa di sbagliato, di selvaggio, di fuori dalle righe. Lasci andare a ruota libera i pensieri e ti rendi conto che, alla fine, ora è proprio il momento di "far la mattata", di buttarti nel vuoto senza paracadute.
3 ore di sonno, 3 ore precise di puro sonno, senza sogni ma con tanti pensieri lavoranti dentro di te portano a questa decisione: o è un suicidio o sarà un successo.
Perché tu ci credi, tanto, tantissimo, anche se tutte le previsioni sono dubbiose e non sai dove andrai a finire e cosa sarai capace di fare.
Sfrutta quel che hai, dacci dentro e fai la tua personale rivoluzione! Credici tu per prima se vuoi che ci credano gli altri!
E via così di ricerca di conferme.
Ho iniziato tante cose, in questi anni. Mi sono entusiasmata per argomenti di studio e per lavori e progetti, ho investito e sudato sulle carte, ho maturato capacità e preso decisioni, ho preso anche cantonate, sì, ma anche queste - soprattutto queste - fanno parte dell'imparare. Ho percorso fino alla fine - oppure no - strade e sentieri, ho seguito idee, aquiloni e pensieri.
Questa è un'altra di quelle volte.
Oggi mi sto definitivamente avviando su una nuova strada, con una nuova idea e con un bel po' di energia. L'ho appena deciso, grazie alle 3 ore di sonno. Oggi la donnina angelica l'ho messa al tappeto: con 3 ore di sonno all'attivo lei non ce la fa, è distrutta, l'ho messa finalmente a stare!
Ditemi in bocca al lupo, dai, che se resto viva poi vi racconto di che si tratta! ;)
p.s.: sì che si tratta di felicità! Ora son sveglia e lo posso dire: quando fai quello in cui credi si tratta sempre di felicità! :)