|
Libri di un po' di tempo fa... |
Giornata fiacca (fuori): è quasi buio, piove - a tratti -, è lunedì. Proprio lunedì.
Ma dentro c'è una carica nuova che sto alimentando.
Profuma di pulito, di aria pura, di vuoto e di libertà.
#iomivizio oggi parla di libri e di sorrisi.
Stanotte ho finito di leggere la seconda metà di un libro di 365 pagine (ne leggerete prossimamente su Zebuk): mi sono talmente immersa nella lettura che, infilandomi sotto le lenzuola nel mezzo della notte, ho chiuso gli occhi e continuato a sognare il libro.
La suggestione è una gran cosa: ti fa fare viaggi che neanche i migliori tour operator riescono a regalarti!
Tra misteri, ciondoli magici, abiti rivestiti di polvere d'oro, labirinti verdi e sogni reali, mi son di nuovo persa nella lettura: uno dei miei vizi preferiti (già, e chi non lo sa?) da sempre. La cosa più bella è svegliarsi, dopo un sogno del genere, e rendersi conto di avere il sorriso sulle labbra, già prima di aprire gli occhi. Cominciare la giornata con un sorriso nato dal sogno fa sentire tutto più leggero (anche se è lunedì, figuriamoci!) e allora via, le ali ai piedi, la colazione preparata in un volo, i baci assonnati dei tuoi figli e di tuo marito, il sapore di caffè buono di cui non potresti proprio fare a meno, la mente che ogni tanto ritorna ai particolari del libro, quelle descrizioni così reali che ti sembra non solo di vederle davanti a te tuttora ma anche di poterle toccare.
Il piacere di leggere è un'arte che si impara da piccoli, ci vuole costanza, curiosità, pratica, soprattutto ci vuole qualcuno che ti insegni ad innamorarti delle parole.
Saper scrivere è un dono, invece.
Un dono che va saputo usare, nel migliore dei modi. Un dono che può aprire le porte della fama e della gloria. Ma che può soprattutto aprire le porte dei cuori.
Quanti di noi non hanno (o non hanno avuto, anche) un autore preferito? Io per molto tempo ho avuto un debole per Isabel Allende, quella di Eva Luna per intendersi. Mi sono letteralmente divorata i suoi libri. L'ho amata, con passione. Poi è successo qualcosa e ci siamo perse di vista. Tornerà il suo momento, ne sono certa. Per ora sorrido al ricordo di quello che mi ha saputo regalare.
In questo periodo sto leggendo tanto, con un piacere che non avevo ancora provato prima. E ogni volta mi scopro col sorriso: può piacermi o no il libro, l'argomento, il modo di scrivere ma quel sorriso torna costante. A sottolineare una frase in cui mi ritrovo, ad approvare una scelta, a dire anche di no a quella storia, con gentilezza.
|
Oh, com'è bella Panama! - Janosch, Kalandraka, 2013 |
Con la PM (che nel frattempo ha cinque anni e mezzo, lei...) la lettura è un gioco ogni volta nuovo: scopriamo cose, inventiamo giochi, impariamo a mettere insieme lettere e parole: Janosch è la nostra ultima scoperta. Delicato, tenero, con illustrazioni ad acquerello che sono già da sole storie incantate. Ci viziamo e inventiamo storie nuove a partire dalle immagini. E poi costruiamo i personaggi e animiamo la storia, continuando la magia...
Cosa può esserci di meglio che un vizio così? Regalarci e regalare ai nostri figli momenti vissuti insieme, che noi ricorderemo (ma loro, soprattutto, ricorderanno!) come i più dolci, teneri e preziosi passati insieme. Che per loro saranno fondamentali per imparare ad innamorarsi delle parole. E che per noi saranno gioielli da custodire, per sempre.