Ho imparato che spesso le persone non comprendono quello che hanno davanti e spesso non lo apprezzano.
Ho imparato che da un giorno all’altro tutto può cambiare,
ho imparato che non c’è cosa più bella e difficile
che potersi fidare di qualcuno,
ho imparato ad accettare le delusioni
o comunque a non dargli troppo peso.
Ho imparato ad andare avanti
anche quando l’unica persona con cui vorresti parlare
è la stessa che ti ha ferito,
ho imparato che questo molte persone non l’hanno mai capito.
Ho imparato che più dai e meno ricevi.
Che ignorare i fatti non cambia i fatti.
Che i vuoti non sempre possono essere colmati.
Che le grandi cose si vedono dalle piccole cose.
Che la ruota gira, ma quando ormai non te ne frega più niente.
E soprattutto quello che più mi piace della vita
è che non si finisce mai di imparare.
[...]
Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è l'assenza d'amore, così come il buio è l'assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura.
Faccio sempre finta di non vedere le copertine dei libri di Fabio Volo in libreria e in biblioteca, perché ho una sorta di paura. Perché lo ascolto la mattina, lo sento parlare e mi piace quello che dice, perché mi piacciono i suoi tuffi nel vuoto a capofitto, tra psicologia, filosofia e vita quotidiana, perché mi segno i libri che consigliano i suoi ospiti, perché mi fa ridere - e questa è una cosa importante.
Poi mi viene in mente che viene considerato un "commerciale", uno "del popolo" e che sia un po' snobato da alcuni autori e degli "intellettuali"... Pecco un po' di mancanza di originalità, quindi? Non sono poi così raffinata e selettiva come vorrei? Non ho la puzza sotto il naso? Alla fine decido che - non per omaggio agli intellettuali ma perché sono di solito allergica a "quelli troppo di moda" - è meglio aspettare ancora un po' prima di leggerlo.
Poi mi viene in mente che viene considerato un "commerciale", uno "del popolo" e che sia un po' snobato da alcuni autori e degli "intellettuali"... Pecco un po' di mancanza di originalità, quindi? Non sono poi così raffinata e selettiva come vorrei? Non ho la puzza sotto il naso? Alla fine decido che - non per omaggio agli intellettuali ma perché sono di solito allergica a "quelli troppo di moda" - è meglio aspettare ancora un po' prima di leggerlo.
Ma in fondo, poi, perché aspettare?
Che poi finisce che le parole capitano e ti cercano, e ti trovano proprio quando vogliono farlo loro. E ti ritrovi queste riflessioni davanti agli occhi. E come fai a non cercare di chi siano? E sì, va bene che sono luoghi comuni, in gran parte, ma tu ci avevi mai pensato? Ti eri mai fermata un attimo a rifletterci su? Avevi mai detto ad alta voce quelle parole lì?
Va bene, va bene, al prossimo giro leggo Volo.
Va bene, va bene, al prossimo giro leggo Volo.