Ci abito da poco più di dieci anni e quasi non me ne sarei accorta, se non fosse stato per quel riprodursi di pellegrini che ogni giorno, quasi, estate o inverno che sia, passa davanti al mio cancello, cappello in testa, bastone in mano, conchiglia legata allo zaino sulle spalle.
Li guardo passare, soli, a volte in piccoli gruppi.
Quel cammino, quel viaggio - che è un viaggio dentro se stessi - mi sta aspettando e so che un giorno lo affronterò, probabilmente sola, al massimo in due.
Un tempo di silenzio, di lentezza, di ascolto, quello passato in cammino. Quello che mi servirebbe ora, per ritrovare quello che credo di aver perso. Guardo fuori e ancora un uomo, visiera bassa sugli occhi, il sole davanti a sé. Camminare, camminare a piedi, senza fretta. Osservando e ascoltando.
Camminare. L'ho sempre fatto con grande piacere, anche quando il freddo pungeva forte e la strada per la facoltà sembrava allungarsi, tra la pioggia e il caos della città. Guardare, respirare, sentire suoni e rumori.
E allora ditelo.
Magari è la volta buona che prendo la decisione.
A piedi, da sola, con tutto il tempo per pensare, equilibrare, incastrare, far tornare i conti, trovare le parole giuste per chiudere certi capitoli. Con lentezza e forza.
Photo credits: Morguefile.com
Li guardo passare, soli, a volte in piccoli gruppi.
Ogni volta, ogni volta, mi fermo per un istante a desiderare di essere lì con loro,
di essere loro.
Quel cammino, quel viaggio - che è un viaggio dentro se stessi - mi sta aspettando e so che un giorno lo affronterò, probabilmente sola, al massimo in due.
Un tempo di silenzio, di lentezza, di ascolto, quello passato in cammino. Quello che mi servirebbe ora, per ritrovare quello che credo di aver perso. Guardo fuori e ancora un uomo, visiera bassa sugli occhi, il sole davanti a sé. Camminare, camminare a piedi, senza fretta. Osservando e ascoltando.
Camminare. L'ho sempre fatto con grande piacere, anche quando il freddo pungeva forte e la strada per la facoltà sembrava allungarsi, tra la pioggia e il caos della città. Guardare, respirare, sentire suoni e rumori.
Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettava la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: "seguitemi, vi farò pescatori di uomini". Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedeo, loro padre, riassettavano le reti. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.
Matteo 4, 18Poi arriva il nuovo vicino e annuncia che quest'estate farà in solitaria il Cammino di Santiago.
E allora ditelo.
Magari è la volta buona che prendo la decisione.
A piedi, da sola, con tutto il tempo per pensare, equilibrare, incastrare, far tornare i conti, trovare le parole giuste per chiudere certi capitoli. Con lentezza e forza.
Photo credits: Morguefile.com
ciao pole..anche io farò il cammino di santiago il prossimo anno. ho bisogno di chiudere qualche cerchio dal quale esce ancora qualche spiffero. il cammino sarà un modo per rimanere con me stessa e ..parare i conti:)
RispondiEliminaQuanto vorrei farlo prestissimo! Credo che però mi ci vorrà un bel po' di tempo, almeno finché i piccoli non avranno fatto il salto dal nido...
EliminaOcchio Tesorina, non fare come me, che ogni volta dicevo "non è il momento, la pupa è piccola, il lavoro, il marito, e il bla bla bla..." e gli ani passano.
RispondiEliminaE tu non te ne accorgi.
E poi arrivano disturbi fisici e in più ti rendi conto che "il momento giusto" era anni fa, ora sarebbe sicuramente una bella esperienza, ma con un valore differente da come sarebbe stata se l'avessi fatta quando ERA il momento giusto......
E hai ragione. E infatti questo pensiero mi ha toccata e il desiderio di partire si fa sentire sempre più e così forte che... forse forse... <3
EliminaIl 2015 inizierà sotto una nuova stella, sì.
RispondiEliminaPartirò. Per dove ancora non so ma mi porterà il vento. O il cuore.