Risveglio lento, stamani. Mani informicolite, gonfie e doloranti. Eppure il caldo è calato, la pioggia è venuta in nostro soccorso e tutto sembra più limpido. Più chiaro.
Apro gli occhi, apro gli occhi, apro gli occhi.
UgoTre reclama la prima dose di gamberetti, io apro gli occhi e mi preparo un caffè nel silenzio. Intanto apro il reader - come cambiano le cose, poco tempo fa avrei scritto "apro il libro" senza alcun dubbio, ora accumulo pagine e pagine senza problemi di spazio e mi regalo solo quelle pagine di carta per cui vale la pena perdere spazio e aria. Questo concetto andrà approfondito, un giorno. Apro il reader e torno a casa di Libero, ragazzo in crescita che mi sta insegnando tanto di me. Sorseggio il caffè e le parole scorrono, è l'ora di andare. Persiane finalmente aperte, perché il mio momento di silenzio lo passo al buio, matita sugli occhi e via.
Un sacco di programmi per oggi.
lunedì 27 luglio 2015
giovedì 23 luglio 2015
Richard Chamberlain, Uccelli di rovo, la mia infanzia e i coming out
L'uccello con la spina nel petto segue una legge immutabile; è spinto da non sa cosa a trafiggersi, e muore cantando. Nell'attimo stesso in cui la spina lo penetra, non ha consapevolezza della morte imminente; si limita a cantare e a cantare, finché non rimane più vita per emettere una sola altra nota. Ma noi, quando affondiamo le spine nel nostro petto, sappiamo. E lo facciamo ugualmente. Lo facciamo ugualmente. [Uccelli di rovo, Colleen McCullough]
Leggo pochi blog ultimamente, dedico alla rete poco tempo ma cerco di scegliere cose che mi facciano pensare profondo.
Le parole verranno mi ha fatto ricordare di quel bellone di Richard Chamberlain, signoramia quant'era bello! Scopro gugolando che l'autrice del romanzo è morta qualche mese fa e ancora che lui, uno dei modelli d'uomo mammamia che avevo all'epoca... ehm, ha fatto coming out, anche lui.
Automatico cercare subito il romanzo, oggi vado in biblioteca, sono sicura di trovarlo lì pronto ad aspettarmi, il mio padre Ralph! Lo affiancherò alla lettura di un altro, appena caricato sul reader, un tale Grey che va tanto di moda, di cui non ho letto ancora niente e so quel tanto che mi basta per capire che non è il mio genere. Ma magari chissà.
E automatico riguardarsi qualche scena della serie (scopro che a rivederla non è proprio da bambini!) e riascoltare questa musica che rievoca lacrime e singhiozzi e sogni di bambina. (E qui dovrebbe venirmi in aiuto la mia amica patita degli anni 80 almeno quanto me)
E avevo 10 anni, quasi 11. Soli? E i miei mi permettevano di guardare certe sporcaccionerie? ussignur!
Tante domande si fanno strada nella mia testolina, appena sconvolta dall'idea che io, che mi proclamo tanto "mamma con idee libere", non farei vedere queste scene a mia figlia mancomorta, nononononseneparlanemmeno. Già mi sembra troppo avanti così com'è.
Penso agli amici che ho e a qualcuno di loro che non avrà mai il coraggio di mostrarsi per come è, di dire quello che davvero gli piace, di parlare a voce alta di quello che ama. Penso a chi ha camminato duro, consumato strade e piedi fino a capire che questa è l'unica vita che abbiamo e dobbiamo viverla come siamo, senza maschere. Scontato e banale. Ma vero. Penso alle mamme che smorfiano sconvolte quando si parla di Leggere liberi da stereotipi e di libri per bambini. Penso al sindaco di Venezia e alla sua lista nera, che fortunatamente sta diventando una lista di consigli letterari. Penso ai libri che devo ancora leggere, penso che non mi basterà tutta la vita, nonostante stia adoperando anche buona parte della notte per leggere. Penso che non ho mai amato i romanzi troppo "rosa", quelli dei sospiri e delle passioni tenute nascoste. E penso che è tanto forte vedere e trovare il bello e il buono in tutti ma alcuni proprio lottano per metterti i bastoni tra le ruote e risultarti antipatici da morire. Penso a quelle sere a guardare Uccelli di Rovo, con la testa sul cuscino del divano e anche chissàdove. A mia figlia, sette anni e mezzo, che mi bacchetta perché non mi trucco e guarda Clio con tanto interesse. E io glielo lascio fare. E la guardo anch'io, per imparare.
martedì 21 luglio 2015
Summer Manifesto 2015. Puntata n° 2
morguefile.com |
a giocare con sabbia, terra, erba, foglie, acqua, sassi, rametti
Vorrete mica dirmi che non vi ricordate quando l'avete fatto anche voi? Che non vi ricordate quando giocavate a fare le torte di terra decorate con i rametti, i sassi, le foglie, i fiori? Che non vi ricordate dei pomeriggi lenti d'estate nella polvere del cortile?
Ditemi la verità, vi mancano quei giorni, vero?
Anche a me.
E allora prendiamo un giorno d'estate e impolveriamolo di terra, rinfreschiamolo con foglie verdi appena volate, fermiamo il tutto con due o tre sassolini rotolati e alla fine tuffiamoci nell'arcobaleno dell'acqua che annaffia il prato!
Oggi lo abbiamo fatto e ci siamo divertiti tantissimo: scalzi, mezzi nudi, coi capelli legati per avere meno caldo. Abbiamo raccolto e trasportato cose, terra, sassi e foglie. Abbiamo tagliato erbe e annusato il loro profumo. Abbiamo riso a bocca aperta sotto una pioggia verde fino a farci venire il singhiozzo.
Ma lo faremo ancora, e cammineremo su sentieri di terra senza curarci della polvere, metteremo le mani nelle pozzanghere, raccoglieremo rami e pigne per decorarci i capelli.
Oh, come sono poetica, sarà il ritorno alla terra che ha questo effetto? :)
Ditemi la verità, vi mancano quei giorni, vero?
Anche a me.
E allora prendiamo un giorno d'estate e impolveriamolo di terra, rinfreschiamolo con foglie verdi appena volate, fermiamo il tutto con due o tre sassolini rotolati e alla fine tuffiamoci nell'arcobaleno dell'acqua che annaffia il prato!
Oggi lo abbiamo fatto e ci siamo divertiti tantissimo: scalzi, mezzi nudi, coi capelli legati per avere meno caldo. Abbiamo raccolto e trasportato cose, terra, sassi e foglie. Abbiamo tagliato erbe e annusato il loro profumo. Abbiamo riso a bocca aperta sotto una pioggia verde fino a farci venire il singhiozzo.
Ma lo faremo ancora, e cammineremo su sentieri di terra senza curarci della polvere, metteremo le mani nelle pozzanghere, raccoglieremo rami e pigne per decorarci i capelli.
Oh, come sono poetica, sarà il ritorno alla terra che ha questo effetto? :)
lunedì 6 luglio 2015
Diario di una vita normale
Preparatevi a sorbirvi una di quelle lunghe chiacchierate a senso unico, devo raccontarvi cosa mi sta accadendo, tra un colpo di calore e una cocomerata, in questa fantastica estate 2015 (notate prima di tutto che non c'è alcuna ironia in questa ultima frase, nonono!)
Son tornata al lavoro (retribuito, che anche senza guadagnare ho sempre lavorato), speriamo che chi deve metta mano al portafogli che le tasse incombono. E già qui ci sarebbe da dirne di cotte e di crude, da raccontarvi di crisi di mezza età e di figli ingrati (non i miei) e di gente che non sa quello che si perde e di tutti quelli che credono che i soldi si trovino ancora sotto i sassi. Perché fidatevi, c'è gente che lo crede davvero, ma la verità è che purtroppo esistono i figli di papà.
Intanto però - che stavolta non voglio mica restare di nuovo con un palmo di naso - mi sto organizzando un'attività creativa con prospettive di esigui guadagni economici ma abbondanti soddisfazioni da incastrare tra lavorocasafigliuolimaritovita, secondo voi ci sta? Avete suggerimenti per il modo migliore di incastrarle o mi lasciate a cavarmela da sola?
E poi ho un'amica che mi ha chiesto di pensare a un restyling del suo negozio, vediamo che ne vien fuori e vediamo se la passione che abbiamo - un po' annuvolata dalla routine e dalle tasse sempre in agguato, che spengono la voglia di fare e investire e inventare - si risveglia e dà vita a qualcosa di meraviglioso.
Ah, e ho anche concluso con soddisfazione la ristrutturazione del bagno a casa dei miei, voglio raccontarvelo, un giorno!
E non vorrete mica perdervi le mie letture a voce alta alla materna? Con 'sta storia della lista dei libri vietati a scuola, ci sarà da ridere tantissimo! Oppure no.
Poi.
Avevo anche un altro progetto, quello del blog che parlasse di Abitare, vi ricordate? Non è morto, il progetto. L'idea c'è sempre, l'entusiasmo pure, ma il fatto che non riusciamo a partire mi dice che forse non è la via giusta. Anche se Proprio perché quello che abbiamo in mente non è il solito blog di architettura e di foto patinate, è difficile trovare il modo giusto di raccontarvelo senza sembrare la solita imitazione di tanti altri. Ma lo troveremo il modo, lo troveremo!
Intanto c'è la vita normale, la PM che termina il primo anno di scuola e Piccolo Che che inizia a settembre il suo percorso con la materna. Uh che ansia, uh che ansia! Ci sono i grembiulini da ricamare e il sacchetto da preparare, se inizio ora forse ce la faccio! :D
E poi i progetti per il Summer Manifesto 2015, la preparazione delle nostre vacanze, la spesa al supermercato da fare con i dovuti tagli, il guardaroba che sta cercando di adattarsi alle forme che cambiano, il #condominiodifferente in cui ho la fortuna di vivere che voglio proprio raccontarvi... uh, che estate!
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