Un soffione |
ma dai semi che pianti.
(Robert Louis Stevenson)
Fa molto pensare, questa frase: in un periodo della mia vita in cui stanno crollando alcune delle mie certezze (di tipo lavorativo, niente di assoluto e irrisolvibile, per fortuna!) mi rendo conto che ci sarà poco da raccogliere per qualche tempo.
Però sarà un raccolto di qualità. Garantito.
Ho seminato cose preziose per me, ho seguito il cuore, sempre, molto più che della testa. E ho sbagliato, certo, tantissime volte. Ma ogni volta è stato un seminare col cuore, un nutrire di fiducia e amore quelle piccole promesse future.
"Il Sankalpa (che in sanscrito significa “intenzione”) è come un seme che possiamo piantare nel nostro cuore e poi innaffiare con cura essendo certi che, anche se esteriormente non vediamo nulla (almeno nella fase iniziale), continuando a curarlo con costanza, amore e dedizione, lo vedremo germogliare"
Tempo fa Claudia Porta ha parlato di Sankalpa. Io da allora ho cercato il mio, aspettando, ascoltando, meditando, osservando, senza però trovarne, per un bel po' di tempo, uno che davvero risuonasse forte in me. E si sa, senza una pratica costante e convinta, certe buone abitudini tendono a perdersi per strada, rischiano di essere dimenticate nella frenesia del quotidiano.
Un giorno però, un giorno qualsiasi, senza che fosse successo nulla di particolare o notevole, almeno in apparenza, ho iniziato a notare alcune cose che si ripetevano e mi si riproponevano in continuo, ho sentito sorgere dal profondo certe domande, mie solo mie. Allora mi sono ricordata di Claudia e del Sankalpa. E ho ricominciato a cercarlo, ad ascoltarmi.
"Qualcosa per cui vivere"
(oppure)
"Una ragione per svegliarsi al mattino"
Ieri poi ho letto da Catia questa cosa qui: Ikigai. Che mi sembra un concetto molto affine a quello del Sankalpa. E allora basta fare due più due per rimettere in moto il cuore e la testa, nella ricerca del seme giusto da piantare, in questo momento:
"Contrariamente al desiderio di cambiare noi stessi per piacere agli altri, il sankalpa è un’aspirazione che viene dal profondo ed esprime ciò che – in fondo – siamo già. Esprime la nostra realtà interiore, ignorata al punto da andare (quasi) perduta. Quando il sankalpa affiora nella nostra mente, è perché abbiamo in noi tutti gli strumenti per realizzarlo. Ricorda, nel formulare la [tua] affermazione, che possiedi già tutte le qualità necessarie alla sua realizzazione"
Il mio Ikigai, il mio Sankalpa, stanno finalmente affiorando. Ho deciso finalmente di imparare a curarli, a custodirli e a farli crescere, annaffiandoli con amore e attenzione, nutrendoli della costanza e della cura di cui hanno bisogno le cose preziose.
Sono convinta che anche voi, se vi impegnate per qualche minuto ogni giorno ad ascoltarvi, ad ascoltare il vostro cuore, potete trovare quella parola, quella frase preziosa, da accudire, custodire, curare e far crescere insieme a voi.
Sono convinta che anche voi, se vi impegnate per qualche minuto ogni giorno ad ascoltarvi, ad ascoltare il vostro cuore, potete trovare quella parola, quella frase preziosa, da accudire, custodire, curare e far crescere insieme a voi.
Bellissimo post. Brava, questa è la ricerca migliore, quella per cui vale la pena alzarsi la mattina.
RispondiEliminaUn abbraccio
Francesca
Di Appassionarsi
Grazie Francesca. Non è facile, soprattutto quando sei sottoposta a mille tensioni, alle preoccupazioni della vita quotidiana, alle angherie e agli imprevisti di una vita normale. Non è facile ma ci proviamo, ogni giorno, passo dopo passo, con passetti da bambino cocciuto e testardo.
EliminaQuell'intenzione da curare, custodire, coltivare, viene fuori, poco per volta, e a un certo punto devi solo trovare il coraggio dii arrenderti alla sua forza e alla testardaggine con cui continua a mandarti messaggi. :)
Bellissimo post. Brava, questa è la ricerca migliore, quella per cui vale la pena alzarsi la mattina.
RispondiEliminaUn abbraccio
Francesca
Di Appassionarsi