“Andate fiduciosi nella direzione dei vostri sogni,
vivete la vita che avete sempre immaginato.”
(H. D. Thoreau)
vivete la vita che avete sempre immaginato.”
(H. D. Thoreau)
Ottobre. Già da qualche giorno. Un salato profumo di mare satura la corrente d'aria insistente che mi accoglie stamani, appena scesa dall'auto.
Sono giorni scompigliati, l'equilibrio tarda ad arrivare, ma non fatica.
Lento, costante, procede sul percorso che ha deciso di seguire.
Perché ha vita sua, propria volontà, il mio equilibrio: decide una strada e la segue, imperterrito. A niente serve il mio cercare di incanalarlo, a nulla i programmi, l'incastrare appuntamenti e liste di cose da fare.
Non mi angoscia più il tempo, ho accettato il suo scorrere e non mi pesa più il non arrivare a fare tutto quello che dovrei.
Lento, costante, procede sul percorso che ha deciso di seguire.
Perché ha vita sua, propria volontà, il mio equilibrio: decide una strada e la segue, imperterrito. A niente serve il mio cercare di incanalarlo, a nulla i programmi, l'incastrare appuntamenti e liste di cose da fare.
Non mi angoscia più il tempo, ho accettato il suo scorrere e non mi pesa più il non arrivare a fare tutto quello che dovrei.
Ci sono momenti in cui la soluzione migliore è proprio questa: lasciar scorrere. Come l'acqua del fiume.
Qualche giorno fa ho letto questi post di Burabacio (ne ho parlato anche qui) e ho sentito il bisogno forte di dare voce alla parte di quella me creativa che a volte abbandono a se stessa. Il risultato è la copertina di ottobre, sulla 365di2018 di Zelda, che con quei gamberoni a ottobre, lo ammetto, mi aveva un po' spiazzato.
Eppure stamani il profumo di mare è arrivato davvero, e la voglia di correre di nuovo lì, sull'isolachenoncè, a farsi accarezzare dal sole e dal vento salmastro è tornata prepotente. Il fine settimana si avvicina, annuso l'aria e gioco a immaginare una fuga (un'altra ancora!) sull'isolachenoncè, coi piedi nella sabbia e i pensieri sciolti.
Mi sto organizzando per vivere la vita che ho sempre immaginato. Non quella fancazzista, ovvio, ma quella cosciente, finalmente, di essere un Individuo Unico, capace di esprimere se stesso e le proprie potenzialità. E di seguire i propri sogni.
Eppure stamani il profumo di mare è arrivato davvero, e la voglia di correre di nuovo lì, sull'isolachenoncè, a farsi accarezzare dal sole e dal vento salmastro è tornata prepotente. Il fine settimana si avvicina, annuso l'aria e gioco a immaginare una fuga (un'altra ancora!) sull'isolachenoncè, coi piedi nella sabbia e i pensieri sciolti.
Mi sto organizzando per vivere la vita che ho sempre immaginato. Non quella fancazzista, ovvio, ma quella cosciente, finalmente, di essere un Individuo Unico, capace di esprimere se stesso e le proprie potenzialità. E di seguire i propri sogni.
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polepole