Parco dell'Orecchiella, 2009 |
Ti fermi al semaforo.
Rosso.
Guardi di fronte a te la chiesa del paese, in cima a quella salita di pietre scivolose. E ti illumini al ricordo del tuo matrimonio.
Dai anche uno sguardo dallo specchietto (noo, mica al trucco! E chi si trucca, la mattina?) a tua figlia.
E lei, pronta, ti dice:
Mamma, cos'è la vita?
Il panico che s'impossessa di te. In un millesimo di secondo ti passa di fronte tutta la tua esistenza: i belli e i brutti momenti, le risate, le vacanze, gli schizzi d'acqua sui tronchi del Luna Park, poi le lacrime per quel brutto voto, il campeggio tutti insieme dopo la maturità, la stanchezza delle mattine all'alba per prendere il treno, e i sorrisi, gli abbracci, le farfalle nello stomaco.
Il tuo primo amore.
Il pulcino rosa che ti regalarono da piccola. Vivo.
I conigli dell'amica a cui davi da mangiare quando lei non c'era.
Le pagine scritte fittefitte dei tuoi diari di scuola. Con tutte quelle cose appiccicate e il profumo nuovo spruzzato in un angolo.
E le camminate per arrivarci, a scuola, sotto la pioggia, sotto il diluvio, col tuo Invicta tutto disegnato sulla spalla destra. E la scarpina appesa.
Il pezzetto di stoffa del vestito da sposa che ti ha cucito mamma, bello che più bello non si può.
La grande quercia dove ti nascondevi quando le cose non andavano come volevi tu, il prato dove si faceva merenda, dopo i compiti... e il mare, le gite in moto, il sale sulle labbra...
Mamma?...
Allora tu la guardi, la riguardi, le sorridi e poi le dici
La vita è il giorno che sei nata tu!
Bella lei e bella tu!
RispondiEliminaGrazie Giorgia! :)
EliminaDegna figlia di cotanta madre; tosta la domanda, quanto tosta la risposta. AmoVi.
RispondiEliminaNe abbiamo parlato in privato, Tatti. Tu sai. <3
RispondiElimina