Fiera di te. Con un bel piano editoriale, così come insegnano quelli che se ne intendono. Con idee, proposte, una grafica rinnovata, più semplice e chiara, d'impatto. Con temi e linee guida a cui attenersi (questo è un blog che parla di? insomma, cos'è che vuoi raccontare, benedetta figliuola?)
Poi la vita decide lei.
Un giorno ti fa arrivare una mail, oppure ti fa venire un fortissimo dolore al polso, o magari sceglie di metterti una pulce nell'orecchio e ti invita ad approfondire certi argomenti (e a te arrivano tutte, non hai ancora imparato a filtrare, caramia). E tu ti trovi lì, con tutti i tuoi impegni, con i no che non sai dire (stai imparando a delegare ma ancora la strada è lunga, caramia), con gli entusiasmi gratuiti (sempre tutto gratis, tu, mi raccomando) che ti prendono a tradimento. E la sera crolli sul letto bassobassobasso e non ti addormenti se non trovi il modo di leggere anche qualche pagina.
Io credo nei Segni, ci credo fermamente, ci credo fortemente e allora - solo perché davvero ci credo - loro si mostrano (sì, lo so che è solo la mia mente che ha trovato una giustificazione a quello che è accaduto per semplice e puro caso, ma lasciatemi credere nei miei amati Segni!)
Arriva minimo, donna che ammiro e che seguo da qualche tempo, che ti scrive questo post (la sua è una traduzione), proprio quello che ci voleva, proprio nel momento in cui era necessario fermarsi a pensare, porsi qualche domanda, pensare alle possibili risposte.
E tutto il tuo piano editoriale, le idee, le proposte, la grafica, i temi, le linee guida, le puoi rinchiudere in un cassetto, per ricominciare da capo.
La piazza pulita l'hai già fatta a suo tempo, hai applicato le regole, hai semplificato l'ambiente che ti circonda.
Ora il lavoro va fatto su di te.
La cosa del riordinare gli armadi ha già aiutato molto e sicuramente ci dobbiamo ancora lavorare su: la primavera sta arrivando ed è ora di cambiare abiti.
Rileggo questo post sui nodi e mi ritrovo in riflessioni già fatte e mi scopro a pensare quanto questo blog mi sia servito a "diventare grande" in un modo diverso da quello che avrei inteso prima di conoscere il mondo del web: qui mi sono confrontata con persone diverse da quelle che vedo ogni giorno, qui ho raccontato e ho confessato cose ingenue e futili, che però altrimenti non avrei detto ad anima viva. E il CircoloVizioso, questo personale diario virtuale - che tanto ha dato alla mia vita - merita di continuare a vivere così com'è, libero da vincoli e costrizioni, senza regole rigide e schemi e piani editoriali.
Metti i tuoi piani editoriali nel cassetto, polepole, salvo riaprirlo appena sarai pronta ad inaugurare il nuovo blog a cui stai lavorando (eheh, credevate che fosse finita qui, eh?) e lascia che la Vita decida lei.
Metti i tuoi piani editoriali nel cassetto, polepole, salvo riaprirlo appena sarai pronta ad inaugurare il nuovo blog a cui stai lavorando (eheh, credevate che fosse finita qui, eh?) e lascia che la Vita decida lei.
Tornando al post di minimo:
Be more with less. Essere più con meno. Questo è il mio prossimo obiettivo.
E il vostro?
condivido.sottoscrivo.ti capisco.seguo a ruota.
RispondiEliminaFelicissima!
EliminaE benvenuta al CircoloVizioso, Lorenza!
In bocca al lupo :)
RispondiEliminaCrepi il lupo, Laura: sarà anche merito tuo... ;)
EliminaIl mio obiettivo, non prossimo ma totale, è banale ma per me importante:
RispondiEliminavivere come se non ci fosse domani, fare dei progetti ma vivere il quotidiano più di pancia.
Marco
Bella, quella 'pancia'... :)
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