martedì 4 marzo 2014

Di #zebukday e di tesori liberati

Lo scorso 14 febbraio Zebuk ha festeggiato il suo quarto compleanno (già 4 anni insieme?) e lo ha fatto con tutti voi, liberando libri ovunque, per tutta Italia e non solo.

Il logo del 3° Zebuk Day
Ho un appuntamento in città (ho seguito un formidabile corso di scrittura creativa, ne parleremo presto!) e ho approfittato della bella giornata e del sole che splende per vestire leggero, farmi una bella passeggiata per le strade ancora vive di pioggia e liberare il libro che ho scelto per quest'occasione:


L'isola del tesoro. Un classico tra classici. Uno di quelli che deve essere letto, almeno una volta nella vita. Uno di quelli che di solito si legge da ragazzi, merito (merito!) di quei professori che sanno come indirizzarci sulla retta via... ma questo non significa che L'isola del tesoro sia un libro adatto solo a loro.
Io l'ho letto da grande, per esempio. E questo magari la dice lunga sui miei professori (che hanno optato per altri autori, italiani soprattutto) e anche su quello che ancora manca alla mia cultura di lettrice. Tanto, manca ancora tanto.

Ma torniamo a noi: vi racconto la storia di una liberazione.
«Quindici uomini sulla cassa del morto, yo-ho-ho! E una bottiglia di rum! Il vino e il diavolo hanno fatto il resto, yo-ho-ho! E una bottiglia di rum!» (cit.)
Il sole allo scoperto, di nuovo, dopo tanto. Voglia di liberarsi dagli abiti pesanti, nell'aria un profumo nuovo, di entusiasmo, di avventura (oddio, che cosa poetica).


Ho studiato bene il luogo dove liberare il mio tesoro: dovrà essere bene in vista ma anche ben protetto, in una zona di passaggio frequente, con tanti ragazzi ma non solo. Perché il prescelto dal libro - perché lo sapete che sono i libri, a sceglierci, vero? - potrebbe non essere un ragazzo: magari c'è qualche adulto in giro che ha bisogno di scoprire il suo tesoro, di fare un viaggio in un'isola sperduta, dove ritrovare... qualcosa che ha perso, chissà. Magari se stesso.
Un'ultima scorsa alle pagine, un saluto leggero: buon viaggio!
Poi mi alzo, mi allontano, lo lascio su quella pietra scavata che fa da panchina, all'interno della grande porta medievale: un tesoro abbandonato nella pietra antica, dove tante mani, tanti occhi son passati, dove si son vissute storie, amori, tragedie anche. Ragazzi all'uscita da scuola, bar, negozi nelle vicinanze. Vicino alla porta c'è anche la fontana pubblica, sui fossi.

Chissà, magari Il Prescelto è la commessa del negozio di scarpe che passa a prender l'acqua con le bottiglie di vetro nel cestino rosso della bicicletta. Allunga lo sguardo, curiosa. Ma poi l'acqua scroscia fuori dalla bottiglia, lei si distrae. Non è per lei, il tesoro. No.

Forse Il Prescelto è quel vecchietto? Sì, quello lì, che cammina col bastone e la borsa di stoffa col ciuffo di sedano che spunta fuori, come un mazzo di fiori monocromatico da portare alla moglie, che attende a casa, grembiule a quadretti e cencino a portata di mano: lei gli ha segnato pazientemente la lista della spesa sul foglietto strappato dall'agenda della banca e lui ha eseguito, alla lettera, i compiti assegnati. No, non è lui: il suo tesoro, lui, ce l'ha già a casa, ne è certo.

Quelle ragazze! Turiste, sì. Parlano fittofitto e non si capisce una parola: occhi a mandorla e risate a non finire che escono dalle loro bocche. Ridono anche quando si accorgono del tesoro. Lo guardano e continuano a ridere. Ma si allontanano. Nemmeno una foto, hanno scattato. Strano.

Poi arriva lui, jeans e giubbotto nero. Capelli sale e pepe, sui quarantacinque, forse. Mi accorgo di lui quando è già di spalle, non lo vedo in viso. Nella mano destra ha il cellulare, all'orecchio, e parlaparlaparla, sembra non finire mai il fiato. Nella sinistra la sigaretta, la porta alla bocca e poi si sbraccia, la brandisce come una spada per affrontare un nemico immaginario, forse quello con cui parla al telefono. Rallenta il passo sotto la porta, vicino al tesoro, il mio tesoro. Continua a parlare ma sembra attratto da quello che ha visto; simula anche un certo disinteresse, tra poco comincia a fischiettare e guardare per aria, ne sono certa, ma continua ad avvicinarsi. Lo prende, lo gira e lo rigira, vede il segnalibro forse e rimane un attimo ad osservare, sospeso nel tempo e nello spazio. Ecco, lo ha preso! Lo porta con sé! E mentre riprende a parlare al telefono continua a soppesarlo, rigirandolo tra le mani, sorpreso dal fatto che qualcuno lo abbia lasciato lì, per lui.
Si allontana, ora, con la sua camminata strana e con il suo nuovo tesoro tra le mani, continuando a gesticolare e a parlareparlareparlare.

Buon viaggio, mio tesoro. Mi auguro che chi ti ha accolto sappia darti ascolto, apprezzarti, cogliere i buoni consigli che sai dare, anche solo passare piacevoli ore insieme a te.
«Quindici uomini sulla cassa del morto, yo-ho-ho! E una bottiglia di rum! Il vino e il diavolo hanno fatto il resto, yo-ho-ho! E una bottiglia di rum!»
Sapete che i classici si possono anche ascoltare? Così non abbiamo più la scusa del tempo che manca... ;)

2 commenti:

  1. Liberare "tesori"; è arricchire culturalmente gli esploratori del mondo ed impreziosire la propria anima.

    RispondiElimina

Grazie per aver lasciato un commento alle mie parole!
In questo modo nell'archivio dei vizi rimarrai anche tu, con le tue parole, col tuo pensiero, con la tua mente... e magari così verrò a trovarti anche io e chissà che non ne nasca una nuova amicizia...!!!
polepole

Seduti al bar del CircoloVizioso

Seduti al bar del CircoloVizioso
Ovvero: avete tempo per una birra? Il nostro bar è nato per conservare e ricordare i tanti "posticini del cuore" che ci hanno lasciato un'emozione. Per chi ha bisogno di trovare il suo, di posticino del cuore. Per evadere 10 minuti dalla routine quotidiana, per conoscere posti che magari non avete mai visto, per fermarsi a meditare su un'immagine, per bersi una birretta ghiacciata in compagnia degli amici... Tornate quando volete, il bar è sempre aperto!

argomenti viziosi

#10minutiPerMe #ioscelgolagentilezza #miregalolentezza #OperazioneUnPassoAllaVolta 2018_laBussola 5 stelle della P.M. A caccia di felicità con album scrap A piccoli passi accidia Afrodita alla fermata del tempo che non ho amici ancora amici antidolorificomagnifico appunti di vita vissuta architetti e architetture armadi baby babyy benvenuti a tutti blog candy e give-away buone feste Caccia al tesoro caro diario cartoline Casa Cena dell'Allegra Compagnia chi l'avrebbe mai detto? cioccolata dappertutto coccole con le mani in pasta con poche parole coronavirus costruire di felicità Di Semplicità Virtù Eco-sostenibile entusiasmo Flat Stanley fotografia giochiamo? gola grazie Happy Week Art Journal HappyWeekJournal2013 i supernonni i talenti Il gioco dei vizi il marconista Il Nostro Personale Giorno del Ringraziamento il vizio di leggere il vizio di riflettere il vizio di scrivere ilcircolovizioso ingenua insegnamenti Io me stessa e me iomivizio ItaliaNostra la grande transumanza dei segnalibri La mia agenda la supernonna la vittima lavoro LeggiAmo 2013 LeggiAmo 2014 LeggiAmo 2015 Liberiamo una ricetta 2013 Liberiamo una ricetta 2014 Lista delle Cose da Fare 2015 Lussuria mare MenoStressPiùFarfalle mi vizio con... Natalia Cattelani natura nodi che vengono al pettine non ci posso credere nonna Iolanda nuove amicizie Nutella Oggi vorrei proprio essere qui oroscopo ozio parliamone parole famose PECC pensieri e parole personaggi PestiPossibili Piccola Meraviglia piccolo Che piccolo-spazio-pubblicità PIF Pippi Calzelunghe Plastic Guerrilla poesia polepole al lavoro POLUCHINA posticini del cuore premi Project 10 books raccolte Ri-Vivere Ricette per la Cena ricette rubate rivelazioni S.A.L. scatole di latta scusa sogni e bisogni storia e storie di culture diverse strani vizi Summer Manifesto 2015 superbia swap tanti auguri a te Tatti Turisti a casa propria Una Casa a Modo Mio vecchi tempi VisteRiviste vizi Voglia di Creare voglia di viaggiare voglia di... writing tuesday ZEBUK zen zibaldone

...chi ha vizi come me...

Il Vizio di Leggere

Il Vizio di Leggere
Per non perdere il vizio, nonostante le mille cose da fare, per trovare il tempo da dedicare ad una buona lettura, per scoprire nuove emozioni e sensazioni, di quelle che solo un buon libro è capace di regalare a chi lo apre con passione e curiosità.

Il vizio di riflettere

Il vizio di riflettere
... il mio modo di Guardare e non solo Vedere ciò che ci circonda...