e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi.
(Kahlil Gibran)
La mia storia con i segnalibri è antica: ho sempre avuto, fin da piccola, il vizio di innamorarmi di segnalibri di qualsiasi tipo e provenienza, e da un po' di tempo a questa parte ne lascio uno in ogni libro che leggo e conservo in libreria. Ho fermato le emozioni e i sensi che le storie hanno saputo stimolare in questo modo: con le parole mie e le illustrazioni del prescelto.
E poi ci sono state raccolte, giochi, esperimenti, tanta fantasia da sfruttare. E la mania del riciclo.
Per rincorrere la fantasia e la leggerezza che mi sono prefissata come prossima meta - e per far scorta di nuovi segnalibri, che sono sempre un modo efficace di accompagnare un libro da regalare - oggi metto insieme le idee di due belle persone che ho conosciuto sul web: Lizzy e Daniela.
qui il freebie di Lizzy |
Nei giorni scorsi ha proposto sul blog il suo modo personalizzato di "abbandonare i pensieri tra le pagine di un libro amato", attraverso una scheda ad hoc in cui fermare le sensazioni e le belle emozioni che l'ultimo libro letto ha saputo donarvi.
Un po' il principio che abbiamo usato anche noi di ZeBuk per ricordare la nostra sfida annuale della ReadingList con il mini E-Buk da scaricare, stampare e compilare in piena libertà.
I segnalibri di Daniela |
Daniela di Decoriciclo invece ha pubblicato in questi giorni i suoi esperimenti ispirati alla tecnica degli Zentangle: amore a prima vista per la tecnica, per la sua interpretazione e per i materiali che ha usato!
Commentando i post di queste due ragazze supercreative i cricetini - che di solito stazionano pigramente nel mio cervello - hanno cominciato a correre sulla ruota e sono arrivati a qualche nuova e interessante conclusione: quella di unire le emozioni e le sensazioni ai "primi fogli di carta che capitano tra le mani", quelli a cui di solito anch'io mi sono sempre affidata per fissare le mie note personali prima di usare il mini E-Buk.
"Primi fogli di carta" che si traducono in:
Insomma: niente da comprare, tutto da riciclare.
E tutto da arricchire con emozioni, sentimenti, colori e bella calligrafia.
E magari qualche faccina in stile Lizzy :)
Una specie di Junk-qualcosa, per me che fino a qualche tempo fa non buttavo via nulla e ora sto imparando a mollare, a lasciar andare, a viaggiare leggera, ma ancora non resisto a certe immagini e a certi materiali e a certi segni che solo la mia mente legge tra le righe. :)
Commentando i post di queste due ragazze supercreative i cricetini - che di solito stazionano pigramente nel mio cervello - hanno cominciato a correre sulla ruota e sono arrivati a qualche nuova e interessante conclusione: quella di unire le emozioni e le sensazioni ai "primi fogli di carta che capitano tra le mani", quelli a cui di solito anch'io mi sono sempre affidata per fissare le mie note personali prima di usare il mini E-Buk.
"Primi fogli di carta" che si traducono in:
- volantini pubblicitari per primi, raccolti da piccole manine cicciotte mentre siamo in coda alla posta
- pagine strappate da riviste che devono finire nel cesto della raccolta differenziata "però quel disegno è troppo bellino per finire buttato"
- comunissima carta di giornale, perché le parole sono importanti!
- fogli colorati e invecchiati ritrovati durante le opere di pulizia nella mia camera da ragazzina...
- perché no qualche avanzo di stoffa? perché no? e le carte da parati che mi regala l'amica commerciante? eh?
Insomma: niente da comprare, tutto da riciclare.
E tutto da arricchire con emozioni, sentimenti, colori e bella calligrafia.
E magari qualche faccina in stile Lizzy :)
What is a junk journal? |
Sto ancora facendo 2+2 e nei conti son sempre stata
Cito: "per me che fino a qualche tempo fa non buttavo via nulla e ora sto imparando a mollare"...
RispondiEliminaEcco, anch'io macino sempre concetti del genere.
Sono nata in una famiglia che, tendenzialmente, non butta via nulla e aggiusta e ricicla, un po' per necessità e un po' per divertimento. Però bisogna anche saper distinguere tra le cose che effettivamente è utile tenere in casa o che veramente ci ispirano, e quelle che conserviamo per lo scrupolo che un giorno potremmo pentirci di averle buttate. Ma se siamo veramente persone piene di risorse, quando un giorno ci troveremo nella necessità proprio di quella cosa che abbiamo buttato sapremo ingegnarci con un'alternativa che ci sarà capitata sottomano nel frattempo. E se ci si trova con qualcosa "troppo bello per essere buttato", sono arrivata alla conclusione che vada trattato come un'opera in un museo: non puoi portarla a casa, nemmeno ti lasciano fare le foto. La guardi bene, te la imprimi nella mente e la conservi dentro di te. Anche se è solo il cartellino di un vestito, che però ha un disegno grazioso (e complimenti al graphic designer).
Sul tema del lasciar andare ho appena finito di scrivere un post su Una casa a modo mio, uscirà nei prossimi giorni. Leggilo, mi sembra uscito proprio bene!
EliminaSono d'accordo con te, il modo di replicare e ispirarsi si trova sempre, ma io sto ancora cercando di guarire dalla malattia, abbi pazienza: fra qualche mese riuscirò anche a conservare solo dentro di me! :)
OnorAta ed orgogliosa di essere stata citata in questo tuo post, mi fa un gran bene all'anima, credimi.... per il resto, la tua idea di riciclare carta, stoffa, immagini divertenti, etichette età è bella sul serio, e fonte di grande ispirazione!!! Un abbraccio, pole pole!
RispondiElimina<3 <3 <3
EliminaChe bello ritrovarmi qui tra le tue pagine, lietissima di aver contribuito a far girare i tuoi cricetini! =)))
RispondiEliminaAnch'io, accumulatrice seriale di materiale da riciclare, sto provando a imparare a dire di NO, a lasciar andare ciò che davvero non può aggiungersi alla montagna di materiale che giace in attesa dell'ispirazione.
Non vedo l'ora di ammirare il risultato delle tue nuove ispirazioni.
A presto. =)
Dani