giovedì 18 giugno 2009

Entro Fuori Entro Pesto...


Un bell’antidolorificomagnifico d’estate!

Vi ricordate il gioco dell’elastico?

Io ricordo ancora la cantilena di voci bambine giù nel cortile, nell’unico pezzetto di cortile dove si trovava un briciolo d’ombra: ‘Entro Fuori Entro Pesto Entro Fuori Annodo Caramella...!

E chi riusciva a fare l’altezza maggiore veniva onorato da applausi e seguito da sguardi ammirati...

Me l’ha fatto tornare in mente Mammafelice, con un suo post sui giochi da fare d’estate (le regole le trovate da lei, ma probabilmente ognuno aveva le sue...): l'elastico era davvero uno dei giochi più belli del mondo, nella nostra infanzia, ma probabilmente lo sarebbe anche in quella dei bambini di oggi, se non ci fossero ‘altre’ pressioni, provenienti da quelli che tutti noi additiamo come “i soliti colpevoli”...!

E come l'elastico, erano bellissimi tutti i giochi 'poveri' che si facevano ai miei tempi; googolando ho trovato questo sito. Meraviglioso antidolorifico da mettere da parte, e magari da usare come spunto per i ragazzini di oggi...


Ho già ricordato che il gruppetto dei ragazzini della quercia era piuttosto numeroso, c’erano maschi e femmine, più o meno in parità. E giocavamo tutti insieme, a squadre a due a due, una volta abbiamo fatto un torneo, con tanto di coppa... 

... di gelato presa dal gelataio che passava con la sua motoretta bianca proprio sotto casa!


La campionessa di elastico del gruppo era una ragazzina bianchiccia, magrolina, coi capelli lunghi e biondi e gli occhi chiari, sempre dolce e gentile coi bambini più piccoli (una vera 'principessa', oserei dire...!), più grande di me di qualche anno: l’ho sempre adorata, con la capacità di adorazione che hanno le bambine di 6-7 anni, con la certezza che ogni cosa che faceva lei era perfetta e doveva essere fatta così e solo così. Ora quella ragazzina è una giornalista, anche piuttosto brava, che seguo da lontano, ammirandola ancora un po' di nascosto, e ricordando la nostra infanzia insieme...


Quando c’era in programma una sfida con l’elastico, eravamo pronti a rinunciare a tutto, dalla spesa al supermercato (che a quei tempi era un evento, almeno da noi!) alla visita all’amichetto in vacanza al mare (“... ma ci possiamo andare più tardi...? DEVO GIOCARE ALL’ELASTICO...!”)


E quell’elastico, che conservavo come una reliquia nel bauletto delle cose preziose... e non era che un elastico da mutande... 

Pensare a quanto possono essere importanti per noi cose che altri nemmeno vedono... ma questa è una cosa di cui ancora vado fiera: riuscire a dare importanza a cose apparentemente (soprattutto per chi è un po’, diciamo così, superficiale!) insignificanti.

Ed è un insegnamento da tenere a mente: a volte un elastico da mutande vale più di una villa al mare!


18 commenti:

  1. Ho una figlia di 8 anni e glielo sto insegnando. E? il gioco più bello che esista!
    Simona

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  2. Ciao Simona! benvenuta nel circolovizioso! ora mi faccio un giro da te... :-)
    polepole

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  3. Quanto è vero, quanto è vero!
    Io ci sono arrivata tardi, ma ci sono arrivata :)
    Per me la vita ha iniziato ad essere bella quando mi sono accorta che la felicità era a portata di mano, perchè nascosta dentro le piccole cose. E' una banalità dirlo, ma è davvero così.

    Smack!!!

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  4. Anche io ho giocato tantissimo al gioco dell'elastico!!!!
    E a zoppino e a mosca cieca e ai quattro cantoni ecc!!!!
    Mi dispiace moltissimo che la maggior parte dei ragazzini di oggi siano soltanto televisione e computer!!!!!
    Io a mio figlio ho cercato di insegnare l'importanza delle piccole cose e di apprezzarle.
    Ciao PolePole a presto!!!!!

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  5. Anch'io anch'io anch'io.....Dai Polepolina, tira fuori l'elsatico che (sciatica permettendo....0_o ) ci facciamo un partitino.....
    ^_^ baci giocosi
    Tatti

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  6. Altrochè se me lo ricordo!!!! Mi garbava da matti.... quasi quasi domani prendo MJ e glielo insegno :-) Buona serata Laura

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  7. Noi eravamo un squadrone! UNa decina di bambini e quattro bambine. Ma se le bambine giocavano a pettinare bambole, i maschietti correvano su e giù per i "greppi" (i dirupi). Indovina con chi stavo io? Ma è ovvio con i maschi! E quindi ferite, cicatrici e un braccio rotto! Ma cresciuta mi ricordo soprattutto il gioco della campana. LO facevi? Si disegnavano dei rettangoli per terra con il gessetto e poi si tirava il sassolino in ogni rettangolo saltellando con un sol piede per tornare a prenderlo. Se non lo conosci, fammelo sapere che ti scrivo le regole.
    Vuoi sapere qualcosa di buffo. In questi pomeriggi caldi, i ragazzini di allora si ritrovano sotto casa a far giocare i rispettivi figlioletti di due-tre-quattro anni e i genitori di allora, diventati nonni commentano: "era ora che si tornassero a sentire le voci di bambini!". E non è questa la felicità?

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  8. @ mammafelice: anche per me è stato così, dopo essermi resa conto di quanto poteva essere più semplice la vita senza farsi problemi inutili, ma cercando sempre il lato positivo e la bellezza nel piccolo... è migliorata tutta la mia vita!

    @stefi: io sono una convinta sostenitrice dei giochi di una volta (oddio quanto mi fa sentire vecchia questa frase!) e credo che la piccola meraviglia imparerà presto a giocare a pallone contro il muro:
    oriè
    singlè
    stando fermi
    alzando un piè
    con una mano
    battendo le mani
    davanti e di dietro
    la ruota
    il mulino
    ...
    ... peccato che forse il papino non sarà daccordo, per via delle pallonate sul muro... :-P

    @ Tatti: sì, dai, mettiamo su una squadra! ci chiamiamo "le bambine con gli acciacchi"!...

    @ Laura: forza, dobbiamo convincere i ragazzini di oggi che c'è tutto un mondo da scoprire là fuori! e che, se ormai le mamme stanno fisse davanti al computer (:-PP), loro possono ancora stare liberi a giocare nei prati (dove ancora ci sono prati dove correre...)

    @ mammadicorsa: Sì, la campana era tra i nostri preferiti! lì sì che ero brava io...! Quel qualcosa di buffo che hai scritto è un bellissimo antidolorificomagnifico: hai voglia di scriverci un bel racconto nella raccolta? (guarda nella colonna a destra, c'è il collegamento al post!)... dai, tu che scrivi così bene...!

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. Pure da noi era il gioco più bello del mondo. Gicavamo sempre, che bei ricordi mi hai fatto venire.
    Ciao!

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  11. bhe non giocavo all'elastico, ma mi hai fatto venire in mente l'estate di diversi anni fa, decisamente si meglio l'elastico di una villa al mare specie se si è ragazzi, complimenti per il blog

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  12. Ah!!!! quanti bellissimi ricordi con questo meraviglioso, semplice e allegro gioco.
    Si chiama "Jugar al caucho" in spagnolo.
    Bellissimo post!
    Cata

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  13. poleeee... ci sono ci sono, l'e-mail è arrivata, io però questa settimana non avuto un attimo di tempo per dedicarmi alla cosa, mo ci lavoro un po' e ti faccio sapere in questo fine settimana ok? (sperando di uscirne viva :D)
    baciiiiiiiii

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  14. La filastrocchina "entro fuori, entro pesto..." non l'ho mai sentita...
    ma di elastici, quanti ne ho consumati!
    Un inchino all'inventore!
    Ciao, elena°*°

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  15. che bei ricordi!!sono felice che si riscoprono "i giochi di una volta"si giocava per interi pomeriggi in strada senza paure...buon fine settimana e un bel bacino alla tua meraviglia Tittina

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  16. @ Darcy: ci giocavate anche voi? dai, raccontami un po’ del tuo paese: regole e canzoni...!

    @ Carmine Volpe: Benvenuto al circolovizioso e grazie! torna a trovarci presto

    @ Cata: ecco, brave ragazze, fatemi un bel corso di spagnolo, che è la mia lingua preferita e che prima o poi devo imparare...!

    @ Betty: vista mail, ora rifinisco e poi posto!

    @ Elena Fiore: da noi usava così, cantavamo tanto tanto tanto... e quelle vocine ogni tanto mi tornano in mente... :-)) Sì, dovrebbero fare proprio un monumento a chi ha inventato l’elastico

    @ Tittina: sì! io sono una forte sostenitrice dei vecchi giochi di una volta! Ed è vero che a quei tempi c’erano molti meno rischi, molte meno paure (ma ti dirò che a noi bambini di quel gruppetto, purtroppo, sono capitate anche cose non belle... cose di cui per un po’ mi è stato difficile parlare...).
    Acqua passata: quei giochi erano molto più ‘attivi’ di quelli di oggi; di sicuro abbiamo combinato un sacco di guai, tra finestre rotte, ginocchia bucate, serrande ‘pallonate’, muri bucherellati... di sicuro però erano giochi sani e ti facevano talmente stancare che le mamme la sera erano felici perché ti addormentavi presto presto... e di sicuro quei giochi farebbero tanto bene anche alla linea di qualche bambino di oggi....!

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  17. oh ma siamo proprio in vena di ricordi nostalgici! che meraviglia quei giochi poveri... anche se io con l'elastico ero un po' una frana, ma ci giocavo in casa con due sedie in barba alle mie super brave amichette ;P
    un saluto

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  18. Ah l'elastico! io e le mie due amiche ci giocavamo quasi ogni pomeriggio. Il tre e il sette erano i miei preferiti da fare in assoluto. Era divertentissimo quando si arrivava a livello vita..di quei salti!!
    ciao
    Giulia
    PS: elastico da mutande for president :)

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In questo modo nell'archivio dei vizi rimarrai anche tu, con le tue parole, col tuo pensiero, con la tua mente... e magari così verrò a trovarti anche io e chissà che non ne nasca una nuova amicizia...!!!
polepole

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