Succede che una mattina ti svegli e ti accorgi di non essere più disposta a subire le angherie di quelli che dovrebbero essere i tuoi 'colleghi'.
Succede che proprio oggi è l'ora di smettere di sentirsi responsabile anche per gli altri.
Succede che oggi – e proprio da oggi - non sei più disposta a farti da parte.
Succede che passi casualmente davanti alla vetrina di una libreria e da lì la copertina di un libro (che sembra stato scritto proprio per te, in quel momento) ti chiama.
E tu entri e lo compri. E poi lo leggi.
E non è che ti cambia la vita, o forse sì.
Fatto sta che quello che succede è che da quel giorno ti senti diversa. Nuova. Anzi, rinnovata. Con tanto, tantissimo ancora da imparare sulla cattiveria delle persone, ma con la consapevolezza di essere una persona con sacrosanti diritti, prima ancora che di doveri.
Con una nuova carica e tanti trucchi da mettere in pratica sul lavoro (e non solo) quando ti trovi ad avere a che fare con delle persone 'diversamente simpatiche'...
No ragazzi, ha proprio ragione Robert Sutton quando dice che il termine 'stronzo' non ha sostituti degni e non consente eufemismi di sorta.
E scusate se lo uso – forse sarà la prima e l'ultima volta che lo farò, forse no – ma dopo aver purtroppo toccato con mano certe situazioni di mobbing e di stalking, credo di averne ogni diritto.
Ho già accennato vagamente a quello che mi è accaduto sul posto di lavoro e oggi parlo di questo libro perché mi ha aperto gli occhi su tanti aspetti che non avevo valutato: mi ha aiutato a non sentirmi colpevole per qualcosa di cui non avevo colpa e mi ha aiutato a capire i meccanismi diabolici che stanno alla base del comportamento degli stronzi. E qui non si parla di colleghi antipatici o a cui stai antipatico tu, perché magari hai la scrivania più bella della loro. Qui si parla di qualcosa di molto più profondo, che porta a drammatici risvolti negativi sia sul fronte lavorativo che su quello psicologico di chi è vittima delle azioni malefiche di questi individui.
L’autore, Robert Sutton, professore di scienza dell’ingegneria gestionale in California, consulente per molte grandi aziende, affronta con serietà questo argomento, trattando il problema del mobbing ai diversi livelli, cercando cause e soluzioni e portando molti esempi e tecniche per il contrattacco, analizzando le conseguenze economiche che questi comportamenti provocano all’azienda (e qui i capi ‘devono’ drizzare le orecchie!). Tutto questo per aiutare dipendenti e manager a creare un luogo di lavoro vivibile e produttivo, con un po’ di umorismo e con tanto, tanto di quel buonsenso che a volte manca.
IL METODO ANTISTRONZI - COME CREARE UN AMBIENTE DI LAVORO PIU’ CIVILE E PRODUTTIVO O SOPRAVVIVERE SE IL TUO NON LO E’
Autore: Robert I. Sutton
Anno: 2007
Editore: ELLIOT EDIZIONI (collana Antidoti), pag. 223 14,00
n.d.r.: da quando è nato il nostro sito che parla di libri, le recensioni del CircoloVizioso viaggiano di pari passo, qui e su Zebuk.
Ma mentre su Zebuk c’è la recensione ‘seria’, quella con i dati del libro, con i cenni agli argomenti ed alle caratteristiche salienti del testo, sul CircoloVizioso si dà più importanza alla parte ‘atmosfera personale’. La recenzione-sorella parla di ciò che il libro ha suscitato al livello emozionale, di quello che ci ha dato dal punto di vista ‘spirituale’.
In questo caso - e per questo libro - vengono pubblicate due recensioni ‘gemelle’ invece che sorelle. Perchè la lettura di un saggio come questo implica tutta una serie di considerazioni, perché non è un tipo di libro che uso leggere di solito, perché mi sono ritrovata a leggerlo solo per disperazione.
Mobbing e stalking sono due realtà che mi sono ritrovata ad affrontare mio malgrado, a conoscere e studiare di persona, sul campo. E mi sono scoperta debole e fragile e troppo alla mercè di questi simpatici personaggi. E sono corsa ai ripari.
Appena in tempo. :))
Mi stavi facendo preoccupare poi alla fine leggo"E sono corsa ai ripari.
RispondiEliminaAppena in tempo. :))".Ho tirato un sospiro di sollievo.
ho idea che dovrei leggerlo anche io, che si sa mai... e poi se dici che i capi devono drizzare le antenne, io le drizzo, eheh :D
RispondiEliminaper fortuna ti sei ripresa "appena in tempo". sarebbe stato meglio prima, ma meglio tardi che mai, no?
smuackkkkkks!
@ Anna: credimi, anche per me è arrivato quel sospiro di sollievo, dopo tanto prendermela!
RispondiElimina@ Cipi: sì, per fortuna, peccato solo che in quel periodo mi sia persa tante e tante cose. E che queste "persone" mi abbiano fatto conoscere delle brutte realtà...