|
Si guardò attorno e si accorse che in realtà non aveva percorso nemmeno 100 metri di corsa da quella prima, orribile sensazione. Vedeva occhi che lo spiavano dappertutto, mani che cercavano di afferrarlo, piedi che gli intralciavano il passo. E più si affrettava, più quegli occhi quelle mani quei piedi si intromettevano ovunque.
Sì, perché non intralciavano solo il suo passo ma anche i suoi pensieri. E lo seguivano.
A un tratto si ricordò di quando aveva letto quel libro, a scuola, uno di quei libri che ti fanno leggere per forza e tu lo fai, anche se di malavoglia; non ricordava quale fosse il titolo ma ricordava benissimo, a memoria addirittura, le parole che lo scrittore aveva usato:
"Ogni oggetto dinanzi a lui, si trattasse di qualcosa di concreto o soltanto di ombre, assumeva la parvenza di qualcosa di spaventoso; ma questi timori erano un'inezia in confronto alla sensazione che lo assillava di essere seguito alla calcagna dalla figura spaventosa di quel mattino. Riusciva a intravvederne l'ombra nelle tenebre, a scorgere il più piccolo particolare del profilo e a notare con quale rigida solennità sembrasse seguirlo furtiva. Ne udiva le vesti frusciare sulle foglie e ogni alito di vento gli portava quell'ultimo grido soffocato. Se si fermava, anche l'ombra si fermava. Se si metteva a correre, lo seguiva... Ma senza correre a sua volta. No, questo sarebbe stato un sollievo; lo seguiva, invece, come un cadavere dotato soltanto dei movimenti meccanici della vita e sorretto e portato da un vento lento e malinconico che mai aumentava e mai diminuiva." *
Gli erano rimaste così impresse, per la prima volta nella sua vita, che lo prese come un avvertimento datogli dal suo destino, una premonizione: un giorno o l'altro sarebbe successo anche a lui, avrebbe fatto qualcosa di davvero grave e avrebbe sentito su di sé tutta quella pressione, quel panico infinito, quell'angoscia senza confini.
Come era reale, quella descrizione!
Quando l'aveva letta per la prima volta lo aveva considerato solo un bellissimo passo, capace di suscitare realmente le sensazioni che provava il personaggio... ora, però, ora che quelle sensazioni le provava realmente anche lui, ora che 'qualcosa' era accaduto, si rendeva conto che quelle stesse sensazioni non lo avrebbero mai e poi mai abbandonato.
Lo avrebbero seguito.
Le sue sensazioni lo avrebbero seguito.
Senza correre, portate da quel vento lento che mai aumentava e mai diminuiva.
L'unica cosa ad aumentare sarebbe stata la sua angoscia.
Per sempre.
Per sempre.
L'unica cosa ad aumentare sarebbe stata la sua angoscia.
Per sempre.
Per sempre.
Sarebbe stato così per sempre.
Ogni giorno della sua vita. E forse anche dopo.
* [n.d.r.] Si ringrazia per il gentile prestito della citazione tale sig. Charles Dickens: il passo è tratto da uno dei suoi libri, Le avventure di Oliver Twist. Si tratta delle ore che seguono il crudele omicidio di Nancy. Ore piene di angoscia, per Sikes, e non solo per lui, dato che anche a me è rimasto fisso in mente quello sguardo...
Il confronto tra il mio racconto ed il brano citato è evidentemente un azzardo gigantesco: mai arriverò a tale capacità di suscitare emozioni...
Ma anche questo fa parte del "mettersi in gioco" che ho voluto attivare partecipando al Writing Tuesday. Quindi ben vengano i confronti, ben vengano le critiche e le annotazioni. Siamo al mondo per imparare! :)
* [n.d.r.] Si ringrazia per il gentile prestito della citazione tale sig. Charles Dickens: il passo è tratto da uno dei suoi libri, Le avventure di Oliver Twist. Si tratta delle ore che seguono il crudele omicidio di Nancy. Ore piene di angoscia, per Sikes, e non solo per lui, dato che anche a me è rimasto fisso in mente quello sguardo...
Il confronto tra il mio racconto ed il brano citato è evidentemente un azzardo gigantesco: mai arriverò a tale capacità di suscitare emozioni...
Ma anche questo fa parte del "mettersi in gioco" che ho voluto attivare partecipando al Writing Tuesday. Quindi ben vengano i confronti, ben vengano le critiche e le annotazioni. Siamo al mondo per imparare! :)
viva dickens e viva polepole
RispondiEliminami è piaciuto moltissimissimo :)
qui trovi il mio
http://attimidiletizia.blogspot.com/2011/12/writing-tuesday-angoscia.html
Antonella: :))
RispondiEliminaBello il confronto azzardato con Dikens!!!Mi è piaciuto molto!
RispondiEliminami fa piacere ritrovare dickens nel tuo racconto...un autore che non ho mai particolarmente approfondito e il tuo racconto mi dà los timolo giusto per potermi riaccostare ai suoi scritti! grazie!
RispondiElimina