Dall'inizio dell'anno sono capitate cose terribili, pesanti, tanto che mi sono dovuta prendere una di quelle pause forzate dal web, anche se la voglia di tornarci ed essere più costante è sempre più forte, sempre di più.
Continuo a far riflessioni, a pensare, a osservare le cose quotidiane con occhi che vogliono vedere oltre. Continuo a chiedermi mille perché, continuo a cercare di capire cose che forse è meglio non capire, perché non hanno un senso, perché non c'è un perché a certi gesti. O meglio, c'è, e tu capisci quanto c'è, quel perché, nel momento in cui apri gli occhi e vedi davvero la cattiveria e la solitudine e la tristezza che circondano il mondo, soprattutto quello dei ragazzi, che dovrebbero solo ridere e essere felici e provare ad amare e invece.
Non riesco ad archiviare.
Non riesco a far finta che non esistano le persone orribili.
Non riesco a non provare tristezza ricordando gli occhi di una ragazza che ha subìto ogni giorno, in silenzio.
Raccolgo briciole di saggezza leggendo e cercando chi ha già capito quello che a me ancora sfugge. Quarant'anni passati e ancora sogno mondi dove il principio fondamentale sia il rispetto, dove tutti cerchino l'amore come primo obiettivo, senza trame alle spalle del prossimo.
Dio, quant'è brutto scoprirsi così cinici.
Continuo a leggere, meglio.
Sono appena passati i compleanni dei miei piccoli Meravigliosi, li ho osservati mentre scartavano regali, mentre si guardavano negli occhi soffiando sulle candeline, mentre ridevano sguaiati a bocca aperta, nel gesto più amato da una mamma. Da quelle risa al pianto il passo è così breve, e tu vorresti che non fosse mai.
ciao Pole, beati i sensibili che popolano questa terra. vedrai che tutto passerà. te lo dice chi ha avuto esperienze negativissime ma che ne è sempre uscita bene, oddio, un pò ammaccata..ma più consapevole.
RispondiEliminaho fatto mia una storia che racconta della coscienza: se la tua è a posto, e su questo non nutro dubbi, allora lascia andare, lascia stare. fatti loro..dico io, anche se poi boccheggio, perchè quello che viene colpito è il mio respiro..buona giornata!
Katia, è dura, durissima, farla passare quando quelli che vengono colpiti sono proprio quelli che non hanno armi per difendersi. È dura quando hanno già abbastanza tragedie familiari in corso e dei ragazzini arroganti e davvero diabolici ci marciano sopra. Chi ci rimette son sempre loro, i deboli, e gli altri... la risposta disarmante di chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza di tutti è "non possiamo farci nulla".
RispondiEliminaRabbia, è l'unico sentimento che esce. Rabbia. E senso di impotenza.
Grazie.