giovedì 22 dicembre 2011

Coccole: un Natale più... Essenziale



ESSENZIALE è il termine che mi ha lasciato Gabri in questo post.


Quanto ha ragione: ESSENZIALE è il termine giusto. 
Quest'anno (complice forse quel raptus di pulizia zen di inizio anno ma non solo quello...) mi sono tornati alla mente i Natali del tempo passato, come in una specie di Canto di Natale alla Dickens...): quelli in cui, da bambina, andavo a letto la sera di Natale con la segreta speranza che i miei desideri fossero esauditi, con i piccoli sensi di colpa per quelle volte che non ero stata proprio ubbidiente... felice di aver passato una bella serata con mamma e papà, noi tre soli, con una cenetta semplice, di quelle "da vigilia", ma preparata con tanto amore.
E tutti insieme.


La mattina poi, mi alzavo per prima e correvo subito sotto l'albero: il 45 giri de La Tartaruga di Bruno Lauzi è uno dei miei ricordi più forti e indimenticabili di quei Natali (qualcuno di voi sa di cosa parlo?)
Babbo Natale mi aveva ascoltato anche quell'anno, ero stata brava, allora, me lo ero davvero meritato! :)
L'unico regalo sotto l'albero era stato quello, ma era proprio quello che io avevo tanto desiderato... (Lo avrei ascoltato mille e mille e mille volte da quel giorno in poi... ma ne riparleremo, nell'anno nuovo... ;))


Non c'era altro più importante di quell'atmosfera.
Non c'erano cenoni, ricevimenti in pompa magna, visite a sorpresa del vero Babbo Natale, quello in carne e ossa.
Non c'erano corse all'ultimo pacchetto, non c'era l'ansia di dover fare mille regali a tutti i parenti e conoscenti... si stava insieme, in famiglia, con poche cose e tanta gioia, ed era bello così. Ci scambiavamo gli auguri e il panettone. Quello del pacco...
(Ogni tanto rileggendo questi discorsi mi sento un po' una specie di vecchietta, che parla dei vecchi tempi con quella nostalgia che fa luccicare gli occhi... in realtà sono felice del mio 'oggi'. 
Che è ancora fatto di poche cose, piccole, semplici e a volte banali. Ma fatte col cuore.)


Essenziale.
Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi [Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo Principe]
Queste parole sono davvero piene zeppe di significati: ognuno di noi può trovarci quello più adatto alla situazione che sta vivendo e in ogni occasione può scoprirci un diverso significato.
Sì, quest'anno cercheremo di ritrovare ancor più questo spirito. Semplice ed essenziale. Pieno d'amore e di armonia. Con la pace nel cuore, soprattutto.
A tutti voi lo stesso augurio.

6 commenti:

  1. ....la tartaruga
    lenta com'e'
    afferra al volo
    la fortuna quando c'e'
    dietro una foglia
    lungo la via
    lei ha trovato
    la' per la'
    la felicita'.....

    Eccome se me la ricordo!
    Ricordo anche benissimo i disegni di Bozzetto.... credo di averla cantata fino a consumarla...e tu sai bene perchè ce l'ho nel cuore, vero????

    Per te un augurio essenziale, ma di cuore: BUON NATALE!
    Tatti

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  2. Condivido quello che scrivi, la parola essenziale, rientra anche nel mio Natale, soprattutto in questo periodo di crisi...godiamoci il natale al di là dei regali...Auguri.

    RispondiElimina
  3. grazie per quello che hai scritto! e per aver condiviso i tuoi pensieri. auguro anche a te un sereno Natale fatto di cose semplici dioie per il cuore, e tante carezze per l'anima!

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  4. Quella frase del Petit-Prince l'ho scritta con un pennarello indelebile su uno specchio in bagno....é una delle mie filosofie di vita ;D

    RispondiElimina

Grazie per aver lasciato un commento alle mie parole!
In questo modo nell'archivio dei vizi rimarrai anche tu, con le tue parole, col tuo pensiero, con la tua mente... e magari così verrò a trovarti anche io e chissà che non ne nasca una nuova amicizia...!!!
polepole

Seduti al bar del CircoloVizioso

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