Appuntamento col Writing Tuesday da un'idea di silbietta |
Lo trovo ogni mattina, estate o inverno che sia.
Passa con quella enorme giacca a quadri verdi e marroni, lui sempre più magro e rifinito, i baffi ancora neri che penzolano come vecchie ragnatele attaccate al soffitto, gli occhi scuri, bassi e fumosi.
Segue come una linea immaginaria segnata per terra, sempre dritto verso quel bidone della raccolta indifferenziata. Lo apre, scruta all'interno, come fosse alla ricerca di un oggetto particolare, di qualcosa che ha buttato un giorno e ora vuole di nuovo indietro.
Quei pantaloni, le scarpe, la bicicletta nera.
Quando lo vedi pensi a qualcuno che ha perso la strada di casa, che non sa più dove si trovi: in che mondo, in che epoca, sia stato improvvisamente trasportato.
Le rughe lo hanno scalfito, gli hanno segnato profondamente il viso, ma è ancora giovane, nonostante questo. Deve aver vissuto qualcosa di più grande di lui, chissà.
Lo saluto
come ogni mattina,
per educazione,
perché mi trasmette qualcosa che non so spiegare...
Lui risponde con uno sguardo
perso nel suo vuoto
lontano, laggiù
in fondo
e oltre quel bidone
dove ancora sta cercando
la sua anima innocente
perduta.
A quell'uomo che vedo ogni mattina
Che bello pole! :)
RispondiEliminaChe bello aver pensato a questo "sconosciuto", queste persone ci capitano davanti agli occhi ogni giorno , anche se voltarsi dall'altra parte è più semplice a volte....... bello che tu non ti sia voltata e gli abbia dedicato queste bellissime parole..
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