In questo mortaio c’è un mondo,
quello dei ricordi della mia nonna materna.
Questo è il suo mortaio, quello col quale ha preparato tante buone cose per me. E’ passato di mano in mano (credo fosse della sua nonna...) e dopo di me passerà alla piccola meraviglia, con tanto di racconti, di tradizioni, di serate passate a pestare basilico aglio e pinoli, o pomodori secchi e mandorle.
E in onore di questo mortaio, voglio fare un post in cui racconto un po’ DI PESTI E DI MORTAI.
Si parlerà di PESTI, in questo post, dei tanti tipi di pesti che si possono fare, di quelli che si inventano con quello che passa il convento, di quelli tipici e tradizionali. Sarà solo un piccolo estratto di quello che si può trovare sul web, visto e selezionato dalla tastiera curiosa e viziosa di polepole, che qualcosa sa, ma ha ancora tanto da imparare...
Si parlerà sicuramente di
Si parlerà poi di MORTAI, in questo post.
Il mortaio ha sempre esercitato su di me una particolare attrazione, sarà perché lo immagino spesso legato a queste figure 'misteriose', sarà perché mi vengono in mente i libri di Isabel Allende (da Eva Luna a Afrodita) e la magia di quelle donne che preparano lentamente piatti prelibatissimi, sarà perché quando guardo il mio mortaio rivedo mia nonna e sento le storie che mi raccontava mentre pestava...
Si trova davvero di tutto googolando qua e là.
Il mortaio è stato usato fin dal periodo neolitico per macinare e ridurre in poltiglia diversi tipi di sostanze, alimentari e non, prima - ma anche in contemporanea - dell'avvento delle macine e dei mulini: in ogni casa c'era un mortaio per sfarinare il grano per l'uso domestico e per pestare olive e spezie.
Ogni riferimento porta a confermare l’origine antica dei mortai e la passione con cui in molti si dedicano a portarne avanti la tradizione: i mortai in bronzo (come il mio) erano usati soprattutto nelle spezierie, le officine alchemiche dove venivano preparati i ‘farmaci’ dell’antichità.
All’interno della spezieria si trovavano “[...] alambicchi, distillatori, forni, fornelli a carbone, grossi mortai, contenitori in vetro per gli estratti, presse, oltre naturalmente alle erbe raccolte in loco ed alle spezie di importazione [...]”
Il mortaio è quindi uno strumento che fa parte di tutte le culture del pianeta, dall'Africa, all'Europa, all'Indonesia, al Giappone, all'America...
[n.d.r.: Una precisazione dovuta: da quando ho iniziato a preparare la tesi mi sono avvicinata sempre più al mondo della cucina, non solo dal punto di vista strettamente 'gastronomico' (quello l'ho sempre avuto più vicino che mai...! ;-P) ma anche da quello più culturale-antropologico del termine: la cucina è un luogo importantissimo per la storia e l'evoluzione dell'uomo e io sono fermamente convinta che ci sia il modo per farlo diventare un punto d'incontro tra culture diverse.
Il 31 ottobre scorso è morto uno dei più importanti antropologi della nostra epoca, anzi, il padre dell'antropologia moderna: Claude-Lévi-Strauss. Io l'ho conosciuto proprio per le mie ricerche e me ne sono innamorata, per la passione che metteva nel suo lavoro, per quello che pensava e per come ne parlava...
Questo mio post era dedicato al mortaio per tanti motivi personali; a questo punto però vorrei anche dedicarlo a Lévi-Strauss e considerarlo un po' una spinta a portare avanti il mio lavoro: sarà uno Stato di Avanzamento Lavori per la mia personale 'carriera' ufficiale... non me ne vorrete se ogni tanto farò degli aggiornamenti, che potranno servire a me per fissare alcuni punti del mio lavoro personale e a voi per scoprire pezzetti del mondo, magari a molti poco noto, dell'antropologia (e non solo...)?
quello dei ricordi della mia nonna materna.
Questo è il suo mortaio, quello col quale ha preparato tante buone cose per me. E’ passato di mano in mano (credo fosse della sua nonna...) e dopo di me passerà alla piccola meraviglia, con tanto di racconti, di tradizioni, di serate passate a pestare basilico aglio e pinoli, o pomodori secchi e mandorle.
E in onore di questo mortaio, voglio fare un post in cui racconto un po’ DI PESTI E DI MORTAI.
Si parlerà di PESTI, in questo post, dei tanti tipi di pesti che si possono fare, di quelli che si inventano con quello che passa il convento, di quelli tipici e tradizionali. Sarà solo un piccolo estratto di quello che si può trovare sul web, visto e selezionato dalla tastiera curiosa e viziosa di polepole, che qualcosa sa, ma ha ancora tanto da imparare...
Si parlerà sicuramente di
- PESTO ALLA GENOVESE, quello della migliore tradizione ligure, quello per cui si fa anche un Campionato Mondiale
- PESTO SICILIANO, del quale ci sono millemila versioni (LEGGI: PESTO ALLA TRAPANESE) e non ho ancora capito quale sia quella giusta...
- PESTO ROSSO, con una cosa che mi ricorda l’infanzia, e che mi fa scoprire nuovi accostamenti
- PESTO DI RUCOLA, alla scoperta di ricette VEGAN e ritrovando vecchie conoscenze...
- PESTI ALTERNATIVI, con le migliori materie prime della nostra tradizione ma con idee diverse che frullano nella testa...
Ma i PESTI POSSIBILI sono davvero tanti e i mortai a nostra disposizione pure... sarebbe bello mettere insieme altro materiale, che dite? ci proviamo? (leggetela come una sfida: se ne avete voglia mandatemi le vostre ricette di PESTI POSSIBILI... salati o dolci che siano... con tanto di foto del pesto e del mortaio: se ci sarà una risposta sostanziosa (facciamo almeno una decina di adesioni? pochi ma buoni, no?!!) vedremo di organizzare una bella raccolta... chissà, magari qualcosa di vizioso ne viene fuori... Se ci pensate bene, un barattolino di pesto, se ben conservato e ben confezionato, potrebbe anche essere un gradito regalino di Natale... vi ho stuzzicato?! ;-))
Si parlerà poi di MORTAI, in questo post.
Il mortaio ha sempre esercitato su di me una particolare attrazione, sarà perché lo immagino spesso legato a queste figure 'misteriose', sarà perché mi vengono in mente i libri di Isabel Allende (da Eva Luna a Afrodita) e la magia di quelle donne che preparano lentamente piatti prelibatissimi, sarà perché quando guardo il mio mortaio rivedo mia nonna e sento le storie che mi raccontava mentre pestava...
Si trova davvero di tutto googolando qua e là.
Ogni riferimento porta a confermare l’origine antica dei mortai e la passione con cui in molti si dedicano a portarne avanti la tradizione: i mortai in bronzo (come il mio) erano usati soprattutto nelle spezierie, le officine alchemiche dove venivano preparati i ‘farmaci’ dell’antichità.
All’interno della spezieria si trovavano “[...] alambicchi, distillatori, forni, fornelli a carbone, grossi mortai, contenitori in vetro per gli estratti, presse, oltre naturalmente alle erbe raccolte in loco ed alle spezie di importazione [...]”
Insomma, un mondo magico, fatto di pozioni, di estratti e di sostanze miracolose... lo speziale era davvero una persona con poteri particolari, se si pensa che "a lui solo era riconosciuto il diritto di manipolare i prodotti esotici per ricavare:
- medicamenti o veleni;
- medicamenti o veleni;
- profumi e trattamenti di bellezza;
- preparati di pasticceria indispensabili ai cuochi, come mostarde, gelatine colorate, canditi e marzapane;
- colori per tingere panni o pelli;
- inchiostri per decorare le miniature"
Il mortaio è quindi uno strumento che fa parte di tutte le culture del pianeta, dall'Africa, all'Europa, all'Indonesia, al Giappone, all'America...
Cercando materiale x questo post, vedendo certe immagini, tutte con uno stesso denominatore, si percepisce in maniera forte quanto la cucina possa costituire un veicolo per sorpassare le differenze e trovare un luogo comune a tutti, dove ci si possa confrontare senza atteggiamenti prevenuti: basta essere sempre disponibili all'assaggio! ;-))
Per chi voglia approfondire le notizie sul mortaio:
- http://it.wikipedia.org/wiki/Mortaio_(utensile)
- http://www.coquinaria.it/archivio/storiasemiseria/capitolo17.html
- http://www.taccuinistorici.it/ita/news/antica/usi-curiosita/Mortaio-arte-del-pestare.html
- http://www.materterra.it/Article9.htm
- http://sulgiappone.altervista.org/Ita/Cucina/utensili.php
- A Roma c’è il Nobile Collegio degli Aromatari: http://www.nobilecollegio.it/home.htm, che custodisce una bellissima collezione di mortai in bronzo...
[n.d.r.: Una precisazione dovuta: da quando ho iniziato a preparare la tesi mi sono avvicinata sempre più al mondo della cucina, non solo dal punto di vista strettamente 'gastronomico' (quello l'ho sempre avuto più vicino che mai...! ;-P) ma anche da quello più culturale-antropologico del termine: la cucina è un luogo importantissimo per la storia e l'evoluzione dell'uomo e io sono fermamente convinta che ci sia il modo per farlo diventare un punto d'incontro tra culture diverse.
Il 31 ottobre scorso è morto uno dei più importanti antropologi della nostra epoca, anzi, il padre dell'antropologia moderna: Claude-Lévi-Strauss. Io l'ho conosciuto proprio per le mie ricerche e me ne sono innamorata, per la passione che metteva nel suo lavoro, per quello che pensava e per come ne parlava...
Questo mio post era dedicato al mortaio per tanti motivi personali; a questo punto però vorrei anche dedicarlo a Lévi-Strauss e considerarlo un po' una spinta a portare avanti il mio lavoro: sarà uno Stato di Avanzamento Lavori per la mia personale 'carriera' ufficiale... non me ne vorrete se ogni tanto farò degli aggiornamenti, che potranno servire a me per fissare alcuni punti del mio lavoro personale e a voi per scoprire pezzetti del mondo, magari a molti poco noto, dell'antropologia (e non solo...)?
Intanto metto qui un link interessante e curioso da andare a vedere: http://www.coquinaria.it/new_index1024.html ]
Salve a tutte!
RispondiEliminaVi invito a leggere questo post http://milleideeinunatazza.blogspot.com/2009/11/christmas-swap.html per aggiornarvi sul christmas swap ricicloso. Vi ringrazio di avere partecipato e vi auguro buon divertimento, invitandomi a contattarmi per qualsiasi difficoltà!
Un saluto
katia
hummmmm no, cara. la tua abbinata è anto! la trovi immediatamente sotto al tuo link:)
RispondiEliminabuon divertimento!
... mi sono già fatta conoscere x quanto sono casinista, eh?! è che ti avevo abbinata a federica, non avevo fatto caso alla divisione a due a due, con tanto di spazi...
RispondiEliminasob, sarà che è venerdì...?!!!
ciao,sono la tua abbinata allo swap natalizio..mandami pure la tua lista dei desideri su pas.antonlla@gmail.com
RispondiEliminasaluti,Anto
Pole Pole tu sei un vulcano di sorprese! A parte il fatto che ti vedo ultimamente molto attiva e dinamica e ne sono contenta (non ti sarai messa a correre vero?), mi spieghi bene (e scusa l'ignoranza) cosa c'entra l'antropologia con l'architettura? Mi vien in mente il legame dell'uomo con la propria abitazione, ogni cultura vive e costruisce in base a delle caratteristiche proprie, ma è così???? Sono molto interessata all'argomento!
RispondiEliminaciao, sbaglio o cercavi schemi per ricamo? Puoi trovarli e salvarli senza problemi su : www.megghy.com
RispondiEliminabaci,Anto
ciao Polepole!è da tanto che non vengo a trovarti scusami ma per me non è stato un bel periodo...tu sei sempre molto attiva e piena di idee..la tua idea di raccolta di ricette di pesto è molto utile e interessante...un bacio alla piccola meraviglia Tittina
RispondiEliminaEh, non finirò mai di dirti quanto sei brava, coinvolgente, stuzzicante.....come ti ho detto non è uno strumento che conosco, e non l'ho mai usato...ma tèttùmitenti! Vedrò cosa mi posso inventare....^_^
RispondiEliminaUn bacio schiacciato (non mel mortaio, ma sul tuo bel faccino)
Tatti
ti ringrazio tanto cara..un bacio Tittina
RispondiElimina@ mammadicorsa: no no, non ti preoccupare che non corro, al limite faccio un po' di marcia ogni tanto...!
RispondiEliminaL'antropologia c'entra parecchio con l'architettura, anche e in particolar modo per il legame dell'uomo con la propria abitazione, ma non solo: dato che l'architettura è una creazione dell'uomo, si può parlare non solo dei 'modi' di costruire le abitazioni ma anche dei 'perché' in certe zone vengono fatte in modi diversi (oltre che con mezzi e materiali, ma questo è ovvio: ognuno costruisce con ciò che ha a disposizione...), delle tradizioni che stanno dietro alla posizione di certi ambienti, degli usi e costumi dei vari popoli... è un mondo veramente affascinante e ti dirò che scoprirlo attraverso gli scritti di Lévi-Strauss è ancora più coinvolgente. Ma qui potrei scriverci una tesi (eh, eh!)... se vuoi ti do qualche suggerimento in più in privato, o magari ci faccio qualche post specifico...
@ tittina: grazie delle parole, ti ho già scritto sul blog...
Per il resto, se ti va di contribuire con qualche pesto strano... :-))
@ Tatti: un TATTI-PESTO darebbe una nota particolare alla raccolta dei Pesti Possibili, che dici?!
Per il mortaio, se vuoi, te ne mando uno io, visto che non ne hai!
bellissimo questo mortaio... chi sa che non mi venga in mente qualche ricettina!!
RispondiEliminae poi magari l'idea della raccolta... ;-)