Sapessi cosa mi è preso ve lo direi.
Molto volentieri, sì.
So solo che questa strana, assurda e disdicevole scrittura mi è apparsa nella mente in un pomeriggio gravoso di impegni, con mille cose da fare in testa ed un'unica idea a martellarmi: non sarei riuscita a liberarmene se non scrivendola e pubblicandola.
Non so cosa ne sia venuto fuori: non è bella, non è certo perfetta, ma è nata così, con tanti difetti, un po' come la 'Cosa' di cui parla...
Dopo aver letto della prima PECC di silbietta, dell'Interno 105, mi sono passate per la mente mille diverse idee, alcune irrealizzabili in termini di tempo, altre belle a pensarsi ma quanto a risultati... :(
Poi il fulmine (sì, deve essere stato proprio un fulmine...) e questa strana idea. Ricordi che escono allo scoperto, immagini di fantasia, ricostruzioni lette chissà dove, un po' di wikipedia a dar man forte... e questa 'osa' che si ripete.
ObbrobriOSA, direte. Forse sì.
Certo non è il perfetto inglese della cara Mary Shelley, solo una specie di omaggio alla sua opera e alla sua avventurosa vita dietro a quel tipo che era Percy...
Tornando a noi: facciamo che questa 'cosa' non partecipa alla PECC, facciamo che è solo una pazza, personale idea per presentarvi a modo mio la divertente iniziativa della nostra folle e visionaria silbietta (che ormai seguo sempre e ovunque... ;)).
Facciamo che voi leggete e dimenticate... ma vi ricordate di partecipare alla PECC e lo fate seduta stante (tranquilli: c'è tempo... diciamo prima del 31 ottobre, ok?)
Io intanto butto giù questa, che sicuramente con l'halloweenesco clima 'orripilante' male non ci sta, poi vediamo se per caso ci incastra qualcos'altro...
E voi, voi tutti, silbi e anche tu, cara, adorata Mary: perdonatemi per questa follia... :)
Era una notte buia e tempestosa...
ma a Mary questa non sembrava poi gran cosa:
muri che ululavano, profumo di rosa
la sedia che ad un tratto diventa polverosa...
Mary si alza dal letto, guarda l'abito da sposa:
ora che l'Altra è morta, la Vita favolosa
Ancora qualche pagina, difficile e scabrosa
ancora un'invenzione seppure scandalosa
Era sembrata facile la vita avventurosa
a un fiore di ragazza, eppure spaventosa
Cruda, triste, fragile, più spesso sanguinosa:
Mary era davvero la madre della "Cosa"
Nata dalla morte, cattiva, misteriosa:
la Cosa era per tutti 'creatura ignominiosa'.
Per Mary era 'creatura', di cure bisognosa,
colpevole di nascere, per lei meravigliosa
Mary guarda la stanza, placida e graziosa
la vita seppur breve è stata generosa:
di fama, di amori, di povertà rovinosa
di assenza di confini, di libertà affannosa
La sedia ora è pulita, il sogno gemma odorosa
e tutta quella vita una farsa pericolosa
Ma nella mente risuona ancora quella frase famosa:
"Era una notte buia e tempestosa..."
[Composizione stramba, liberamente ispirata alla vita ed all'opera di Mary Shelley, madre della 'cosa' Frankenstein]
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver lasciato un commento alle mie parole!
In questo modo nell'archivio dei vizi rimarrai anche tu, con le tue parole, col tuo pensiero, con la tua mente... e magari così verrò a trovarti anche io e chissà che non ne nasca una nuova amicizia...!!!
polepole